raffaella paita liguriaGenova – Sarà una svolta epocale il nuovo piano dei rifiuti approvato oggi dal Consiglio Regionale della Liguria, “una svolta nella politica di gestione dei prossimi sei anni, dopo il via libera dell’Ato unico regionale, ovvero l’ambito territoriale ottimale quale nuovo strumento di governante”. Questo secondo l’assessore regionale all’Ambiente e alle Infrastrutture, Raffaella Paita, che questa mattina, subito dopo la seduta del Consiglio ha spiegato: “Il nuovo piano contiene indirizzi e strategie per gestire i rifiuti urbani, i rifiuti speciali e le operazioni di bonifica dei prossimi sei anni, indicando le modalità per un’evoluzione complessiva del sistema ligure verso gli obiettivi previsti a livello nazionale e comunitario. Il Piano regionale sui rifiuti, che è scaturito da un’ampia consultazione pubblica dei mesi scorsi, è improntato al rispetto della gerarchia comunitaria di gestione dei rifiuti e prevede una diminuzione della produzione (- 5 per cento al 2016 rispetto al 2010 ed un ulteriore decremento del 7 per cento fino al 2020, da perseguire mediante le azioni del programma regionale di prevenzione), l’incremento del riciclaggio attraverso sistemi piu’ efficaci di intercettazione dei rifiuti differenziati (con obiettivi di recupero del 50 per cento al 2016 e del 65 per cento al 2020) e la sostituzione delle discariche con sistemi di trattamento che consentano il recupero di materia e di energia dalla frazione residuale. Per quanto riguarda il sistema di impianti, il nuovo piano prevede un’articolazione su poli provinciali che dovranno comprendere impianti di trattamento anaerobico della frazione umida, per ricavare biogas da valorizzare energeticamente. Sono inoltre previsti processi di trattamento per il residuo indifferenziato, finalizzati ad ottenere il combustibile solido secondario da collocare sul mercato industriale, ovvero alla collocazione in altri cicli di recupero. In discarica dovra’ andare solo la frazione inerte del ciclo gestionale con un passaggio dalle attuali 500.000 tonnellate a poco più di 100.000 della situazione a regime”.