Gedda (Arabia Saudita) – A nulla sono valse le proteste in tutto il mondo. Il blogger saudita Raif Badawi – condannato “per aver offeso l’Islam” – riceverà domani la seconda razione di 500 frustate di fronte a una moschea di Gedda. Punito  a 7 anni di carcere e 600 frustate nel 2013, la sua pena è stata innalzata in seguito a 10 anni di prigione e 1000 frustate. Le prime 500 sono già state inflitte lo scorso 9 gennaio. Ideatore del sito laicista e indipendente ‘Free Saudi Liberals’, Badawi venne arrestato nel giugno del 2012 con l’accusa di aver insultato l’Islam via web. Contro di lui anche l’incriminazione di apostasia (l’aver abbandonato volontariamente la propria religione). Inorridita Ensaf Haidar, moglie di Raif che assieme ai tre figli ha ottenuto asilo politico in Canada. Già a metà gennaio Badawi avrebbe dovuto ricevere il secondo supplizio, ma le lacerazioni causate dai colpi ricevuti il 9 gennaio, non essendosi ancora cicatrizzate, avrebbero reso una seconda serie potenzialmente letale.  Da qui la decisione del rinvio della pena. Per salvare il blogger sono scesi in campo, in questi mesi, 18 Premi Nobel accompagnati da una vasta mobilitazione internazionale. Riad ha sempre risposto con durezza, bollando le campagne umanitarie come interferenze e minacce alla sovranità del suo Stato. L’ennesimo sfregio ai diritti umani sta per compiersi.

Fabio Tiraboschi