Patrizia De Luise, presidente regionale Confesercenti
Patrizia De Luise, presidente regionale Confesercenti
Genova – Maggiore tutela per i centri storici commerciali e per le perpetrazioni dei Civ. È questo l’invito diffuso da Patrizia De Luise, presidente della Confesercenti Liguria, a margine dell’incontro, tenutosi mercoledì scorso in Giunta regionale, nel quale è stata commentata l’ultima bozza della legge sul commercio.
“Accogliamo in modo positivo l’inserimento nella norma della proposta di un fondo, alimentato da un contributo per ogni nuovo metro quadrato di grande distribuzione, da destinarsi a progetti di sostegno per i Centri integrati di via, come richiesto proprio da Confesercenti – ha spiegato ancora Patrizia De Luise, aggiungendo però che “occorre estendere il contributo anche alle medie strutture di vendita sopra i 1.000 metri quadrati”.

Oltre all’inserimento di fondi da stanziare per i Civ, la presidente della Confesercenti Liguria ha voluto tuttavia sottolineare nuovamente la pericolosità di una rete di distribuzione delle attività commerciali che non sia regolamentata e che non tenga conto degli ambiti entro cui lavorano le singole imprese.

“Sicuramente il passaggio dagli ambiti ai criteri non favorisce l’equilibrio della rete distributiva e riporta nuovamente in capo ai Comuni la responsabilità per le nuove aperture – ha poi aggiunto la presidente di Confesercenti Liguria. “Gli ambiti infatti favoriscono e garantiscono meglio le piccole e microimprese che possono così avere un punto di riferimento preciso su cui programmare i propri investimenti”.

«Per queste ragioni – ha poi concluso De Luise – abbiamo chiesto maggiori tutele per le fasce attorno ai centri storici, ma anche a quelle intorno ai centri storici commerciali e, nello specifico, alle perimetrazioni dei Civ. Le fasce dove interdire le aperture di nuovi centri commerciali devono diventare obbligatorie, altrimenti rischiamo di avere comportamenti molto diversi da territorio a territorio, e la prosecuzione di aperture indiscriminate. In tal senso, la Commissione regionale prevista dalla legge per l’avallo preventivo delle pratiche deve diventare effettivo meccanismo di verifica del rispetto delle norme ambientali, viabilistiche e ulteriori”.