giustizia5Orlando – Una causa civile contro Facebook e Twitter per non aver impedito la propaganda dell’Isis sui social network. Potrebbe avere conseguenze “storiche” la decisione di alcune famiglie delle vittime dell strage di Orlando, negli Stati Uniti, di ricorrere al tribunale contro i grandi gruppi di Facebook e Twitter accusandoli di non aver fatto il possibile per limitare l’uso dei social network ai reclutatori e indottrinatori del fondamentalismo islamista.
Le famiglie delle vittime dell’attentato al gay club hanno infatti deciso di citare in giudizio Twitter, Facebook – ma anche Google – per aver fornito con le loro piattaforme “supporto materiale” alla propaganda e contribuendo così, seppure in maniera indiretta all’opera di lavaggio del cervello che è servita a radicalizzare l’autore della strage, Omar Mateen.
Fino ad ora i Tribunali americani sono sempre stati riluttanti a giudicare responsabili i giganti del web per i contenuti postati, ma se questa causa senza precedenti avesse successo, dicono gli esperti, potrebbe rivoluzionare il mondo dei social media.