Roma – Il nuovo report sull’ecologia e la biocapacità del WWF non ha dubbi: è allarme rosso per quanto riguarda i livelli di consumo in tutto il mondo.

È stato presentato oggi il nuovo studio dell’organizzazione sull’impronta ecologica mondiale, in occasione dell’Overshoot Day per l’Europa, la data entro la quale, se i cittadini di tutto il mondo consumassero come quelli europei, terminerebbero le risorse naturali annuali a nostra disposizione.

Un messaggio forte del WWF ai capi di governo europei che proprio in data odierna sono riuniti a Sibiu, in Romania, per un summit informale in cui si discuterà del futuro dell’Europa.

Secondo il report pubblicato dal WWF, infatti, nonostante la popolazione europea rappresenti solo il 7% di quella mondiale, utilizza ben il 20% della biocapacità, ossia la capacità dei vari ecosistemi di rinnovarsi: questo significa che se tutte le persone del mondo condividessero lo stesso stile di vita di cui godiamo nell’Unione Europea avremmo già sfruttato tutta la capacità naturali del 2019.

Con questi ritmi sarebbero necessarie ben 2,8 Terre per sostenere la domanda di risorse del cittadino medio europeo. L’impronta ecologica dell’Unione Europea, ossia l’ammontare delle risorse naturali consumate da ciascuna persona, è la più alta del globo e supera di gran lunga anche quella degli Stati Uniti.

“L’Overshoot Day dell’UE – commenta Ester Asin, direttrice dell’Ufficio per le politiche europee del WWF – costituisce un duro promemoria sul fatto che il consumo dell’UE sta contribuendo al crollo ecologico e climatico del pianeta. Questo non è solo irresponsabile, è addirittura pericoloso. Per questo chiediamo ai leader europei di riconoscere questa emergenza dimostrando la volontà politica di costruire un futuro sostenibile per l’Europa, mettendo gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite al centro dell’azione dell’UE e stringendo un Patto europeo per la sostenibilità, da adottare dopo le prossime elezioni, che comprenda azioni concrete e coordinate sul clima e la natura proteggendo ciò che è vitale per tutti noi.”

“Stiamo attuando un ‘approccio piramidale’ – aggiunge il fondatore e presidente del Global Footprint Network Mathis Wackernagel – usando risorse future per gestire l’economia di oggi. Non c’è bisogno di ricordare che questo mette a rischio la prosperità dell’Europa. Come facciamo nel settore finanziario, abbiamo bisogno di un’attenta contabilità anche delle risorse naturali. Abbiamo bisogno di sapere quanta natura abbiamo usato e quanta ancora ne abbiamo. Dobbiamo scegliere per non compromettere il nostro futuro: le elezioni europee ci offrono l’opportunità di scegliere un percorso diverso che consenta una prosperità duratura”.