Genova – I giardini di plastica cambieranno volto con nuovi giochi, area dedicata ai cani, nuovi sentieri e installazione di ben 10 telecamere per il controllo del territorio.
Approvato in Comune il progetto per il restyling dei Giardini Baltimora, meglio conosciuti dai genovesi come “giardini di plastica”. L’area di profondo degrado realizzata nell’area dell’ex via Madre di Dio, tra le Mura del Barbarossa e il palazzo della Regione Liguria, è da sempre additata come una delle zone simbolo del degrado urbano e forse ora cambierà volto.

Il progetto approvato in Comune, infatti, prevede che l’area diventi più accessibile e fruibile per tutti, tenendo conto anche di quegli elementi di coesione sociale, inclusione e sicurezza, fondamentali in un progetto sostenibile.

Per quanto riguarda il tema della sicurezza si è prevista la realizzazione di un tamponamento di un tratto significativo del porticato con vetrate in armonia con l’architettura dell’edificio. Ciò permetterà di ricavare locali accessibili a tutti, che verranno successivamente concessi, attraverso un Bando, a privati che gestiscano l’attività di servizio pubblico, da individuare.
Prevista anche l’installazione di 10 telecamere di videosorveglianza e 8 cancelli collocati nei punti di accesso.

La riqualificazione dell’area verde passerà invece attraverso il rinnovo dell’area giochi, con inserimento di giochi inclusivi, lo sfalcio e la potatura del verde, finalizzato all’eliminazione di parti inaccessibili alla vista, la realizzazione di un’area cani e contestuale intensificazione dei controlli per sanzionare chi porta il proprio cane all’esterno di tale area e comunque senza il regolare guinzaglio, la realizzazione di un nuovo sentiero, la pulizia di alcuni tratti murari e l’integrazione, ove necessario, di segnalamenti LOGES per i portatori di handicap.

Il costo complessivo è di € 395.000, di cui il primo stralcio per l’anno 2019 di € 165.100 – il secondo stralcio per l’anno 2020 di € 229.900.

Un progetto molto importante che segue quelli attuati dalle amministrazioni precedenti e che non hanno modificato la situazione.
Nell’ultima campagna di pulizia ad opera di privati cittadini volontari, sono state raccolte oltre mille siringhe usate, a poche settimane da un precedente intervento, sempre di privati, che ne aveva raccolte altrettante.