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Chiavari (Genova) – Il Commissariato di Polizia di Chiavari, al termine di una delicata e complessa indagine coordinata dalla Procura per i Minori di Genova, ieri mattina ha eseguito 16 perquisizioni domiciliari e associato presso un carcere minorile piemontese 3 ragazzi appartenenti ad una banda denominata “HB” (“Hellbanianz” = traduzione in italiano “inferno albanese”).

La complessa indagine è iniziata a seguito di un’aggressione a danno di due minori che ha fatto emergere l’esistenza nella zona del Tigullio di un gruppo di giovani che, per affermare la propria supremazia sugli altri coetanei, si è reso responsabile di una lunga serie di reati a danno di coetanei.

Durante l’attività sono stati ricostruiti molti episodi, circa una ventina, commessi da alcuni componenti del gruppo tra i quali rapine, furti, estorsioni, aggressioni, lesioni, percosse e molestie nonché altri che, pur non costituendo specifiche fattispecie di reato, sono riconducibili al fenomeno del “bullismo”, perpetrato anche attraverso i social network, utilizzati per contattare e minacciare le vittime.

Durante le perquisizioni sono state rinvenute due pistole giocattolo le cui immagini sono state postate sui vari profili social dei ragazzi e acquisiti numerosi video di risse e aggressioni.

L’attività investigativa non si è ancora conclusa e al momento conta, iscritti nel registro degli indagati, 18 soggetti, 13 dei quali di minore età. Tre di questi, i responsabili dei fatti più gravi, sono stati associati presso un carcere minorile piemontese.

Tra gli episodi più efferati si menziona la rapina commessa su un treno durante la quale un minorenne è stato selvaggiamente picchiato da più soggetti mentre un quinto filmava l’azione criminosa; al termine dell’aggressione, alla giovane vittima, è stato sottratto il telefono cellulare.

Efferata anche la rapina perpetrata in spiaggia a danno di due giovani adolescenti che sono stati insultati e aggrediti senza alcun motivo con calci e pugni e poi derubati di una catenina d’oro.

Numerosi anche gli atti di bullismo in merito ai quali si citano le percosse inflitte ad un minore che è stato fatto inginocchiare, deriso, umiliato per aver preso le parti di una giovane coetanea che stava subendo, da parte del branco, delle pesanti molestie.

Altro atto vessatorio è stato commesso a danno di un adolescente al quale è stato aperto il getto di un estintore sul volto procurandogli lesioni fisiche e una pesante umiliazione dopo che la sua fotografia, scattata negli attimi successivi all’aggressione, è stata pubblicata sui social network con frasi denigratorie.

Molteplici anche i furti di oggetti a danno di coetanei quali zaini e abbigliamento vario.

Nel corso delle delicate fasi investigative è emerso che il clima che si era creato tra gli adolescenti del levante ligure, in particolare dopo il periodo di “Lockdown”, era pervaso da una tangibile paura, percepita anche nei soggetti non coinvolti direttamente negli episodi delittuosi che ha indotto molti adolescenti di questa delegazione a cambiare stile e abitudini di vita.

L’intera attività d’indagine, non ancora conclusa vista la sua complessità, è stata portata avanti anche con la partecipazione della locale Squadra Mobile, del Compartimento Polizia Ferroviaria di Genova ed è stata supportata dalla preziosa collaborazione delle Stazioni Carabinieri di Chiavari, Lavagna e Sestri Levante.