Prato nevoso

Roma – Casi di contagio da coronavirus in flessione ma ancora 600 morti al giorno e il Governo mette le mani avanti sul Natale e sull’ipotesi di un “liberi tutti” che rischia di ripetere il gravissimo errore compito da molte regioni la scorsa estate.

A chiarirlo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha ammesso che “se continuiamo così, a fine mese non avremo più zone rosse”.
Chi però sta pensando ad una apertura indiscriminata rischia di restare pesantemente deluso perchè il Governo, dal premier ai vari Ministri, stanno già chiarendo che il Natale non potrà essere quello di sempre.

Se il ministro Boccia chiarisce che “con 600 morti al giorno è fuori luogo parlare di cenoni”, il premier Conte ha spiegato che si sta lavorando sull’ipotesi di consentire gli spostamenti tra regioni a Natale “tuttavia, il periodo natalizio richiede misure ad hoc. Si rischia altrimenti di ripetere il Ferragosto e non ce lo possiamo permettere: consentire tutte le occasioni di socialità tipiche del periodo natalizio non è possibile”.

Il quadro si fa più preciso quando il presidente del Consiglio parla di aperture di negozi e festeggiamenti e pensa di “consentire la tradizione a noi molto cara dei doni. È controproducente limitare gli orari dei negozi. Cercheremo di consentire l’apertura fino a orari che ci permettano di evitare gli assembramenti”.

Probabile quindi una riapertura “graduale” e non illimitata per consentire il tradizionale scambio dei doni ma senza gli eccessi, probabilmente riferendosi ai pranzi in famiglia e cenoni “allargati” a più nuclei familiari o addirittura di amici.

Ospite della trasmissione Otto e mezzo su La7, Conte ha chiarito che l’intento preciso è quello di non ripetere l’errore dell’apertura indiscriminata della scorsa estate, riferendosi chiaramente a quei presidenti di Regione che hanno premuto per l’apertura di locali e discoteche e che hanno cavalcato le dichiarazioni di alcuni “esperti” che si dicevano convinti che il coronavirus fosse ormai morto o comunque indebolito e che non ci sarebbe stata una seconda ondata di morti e ricoveri.

“Non possiamo concederci vacanze indiscriminate sulla neve – ha detto Conte, gelando chi già sognava e timidamente organizzava la settimana bianca – Anche per gli impianti da sci, il problema del protocollo è un conto ma tutto ciò che ruota attorno alle vacanze sulla neve è incontrollabile. Con Merkel e Macron in Europa stiamo lavorando ad un protocollo comune europeo”.

Il presidente del Consiglio è intervenuto anche sulla questione della riapertura delle scuole: “cercheremo di aprirle prima di Natale, stiamo lavorando per questo” e su questo punto trova il sostegno del Ministro per l’Istruzione Lucia Azzolina che ha aggiunto che “non possiamo immaginare a dicembre di avere strade affollate il pomeriggio e scuole superiori chiuse la mattina. Gli studenti hanno diritto di stare il più possibile a scuola”