subacquei vigili del fuoco ricercaCamogli – Sono ripresi questa mattina all’alba, nel tratto di mare davanti al cimitero crollato lunedì, le operazioni di recupero delle salme precipitate in acqua dopo il cedimento di parte della struttura.
Vigili del Fuoco e militari del Consubin hanno già recuperato 15 feretri mentre altri corpi sono stati recuperati in mare, trasportati dalle correnti marine sino a Genova Quinto, Quarto e Vesima.

Un lavoro lungo e contro il tempo visto che le condizioni meteo marine potrebbero cambiare repentinamente rendendo complesse se non impossibili le operazioni di recupero.
Intanto la Procura ha autorizzato il test del Dna per i resti di cui non si riesca a fare l’identificazione.
Molte delle bare sono intatte o comunque hanno mantenuto i poveri resti al loro interno e sono quindi riconoscibili da iscrizioni e numerazioni inserite secondo le norme vigenti.
Per i feretri distrutti o che si sono aperti la situazione è ben diversa e comprensibilmente più complessa.
Potrebbero occorrere settimane e forse mesi per una completa identificazione.

Proseguono anche le indagini per risalire alle cause del crollo e alla sua eventuale prevedibilità. Un perito geologo è già al lavoro per valutare la situazione e rileggere le molte segnalazioni di parenti dei defunti che da anni segnalavano crepe e “strani rumori” quando visitavano quella parte del cimitero.