Genova – “I rinvii a giudizio per il crollo del ponte Morandi sono “il riconoscimento della complessità e della bontà del lavoro fatto dai colleghi. Adesso passerà al vaglio del dibattimento dove accusa e difesa illustreranno tutte le loro argomentazioni”. Così l’ex procuratore capo di Genova Francesco Cozzi commenta la decisione del gup sul rinvio a
giudizio dei 59 imputati per il disastro del crollo del ponte Morandi, costato la vita a 43 persone.

“Trovo importante – continua Cozzi – che sia stata fissata la data processo già a luglio. Questa è una ulteriore dimostrazione che tutto viene fatto con una dovizia di approfondimento ma anche senza perdite di tempo. E questo è uno straordinario merito di tutta la magistratura genovese e del sistema giudiziario. Certo non sono stati i tempi della ricostruzione del ponte ma in questi anni sono stati fatti anche due incidenti probatori che accorceranno i tempi del processo”.

“Fondamentale poi, per quanto riguarda il patteggiamento, il fatto che la sede autostradale sia considerato un ambiente di lavoro, questo alza la soglia della tutela di sicurezza nella
circolazione stradale. Comporta – conclude Cozzi – una richiesta di adempimento degli obblighi di manutenzione e vigilanza ancora più alto, perché le violazioni portano a conseguenze ancora più gravi rispetto all’omicidio colposo. Il patteggiamento è stato
fatto unicamente sul presupposto della responsabilità ancorata a questa aggravante. Ogni tipo di trascuratezza è ancor meno ammissibile”.

Accogliendo il patteggiamenti il gup ha attestato il cambio di rotta impresso dal gruppo negli ultimi due anni, a partire dal piano di trasformazione promosso dal nuovo management. Autostrade ha “eliminato le carenze organizzative all’origine degli illeciti commessi adottando e attuando un nuovo modello di organizzazione, gestione e controllo che appare idoneo a prevenire la commissione di reati analoghi” avevano scritto i pm
nel loro parere favorevole.