Genova – La città è sommersa dai rifiuti ed ha i cassonetti ricolmi da giorni e la sindaca Salis ha richiamato i vertici di Amiu ad una nuova riunione urgente, domattina alle 9, per fare il punto della situazione e approfondire le difficoltà in cui si dibatte l’azienda.
La prima cittadina ha annunciato un bando urgente per trovare una “sistemazione”
per circa 100mila tonnellate di rifiuti. Un provvedimento urgente e dai costi ancora tutti da calcolare per uscire dall’emergenza di cui la stessa Amiu scrive da giorni a proposito del mancato ricevimento degli impianti fuori regione.
Problematiche che si aggiungono a quelle della raccolta differenziata che dovrebbe procedere spedita ma che, invece, sembra aggiungersi ai già atavici problemi della raccolta “indifferenziata”.
Le proteste dei Cittadini si fanno sempre più forti ed allargate sul territorio e l’emergenza che sembrava causata dallo sciopero di venerdì scorso sembra profilarsi per qualcosa di più di un blocco momentaneo.
Nel pomeriggio ha iniziato a circolare l’indiscrezione secondo cui la sindaca starebbe per lanciare un bando per cercare un sito in grado di accogliere ben 100mila tonnellate di rifiuti.
E mentre i Comitati tornano a mobilitarsi dopo gli annunci di una possibile ripresa dei progetti per la costruzione di un inceneritore a Scarpino, in città è ripresa la raccolta e i mezzi Amiu stanno cercando di far fronte all’emergenza in attesa di una nuova “soluzione”.
Secondo Salis “esistono problemi atavici legati al conferimento dei rifiuti in impianti fuori regione, e sappiamo che in questo momento diversi impianti sono in difficoltà, ma non posso sentirmi ripetere le stesse cose a distanza di due settimane, non possiamo più arrivare a questi punti”.
In consiglio comunale la sindaca Salis si era scontrata con l’opposizione di centro-destra che la criticavano per il problema dei rifiuti
“Fingono di stupirsi – ha risposto Salis – ma sanno che è già successo molte altre volte, ci sono problemi strutturali e la realtà è che finché non si trova una soluzione per la chiusura del ciclo con un impianto che sia vicino non potremo risolvere una volta per tutte”.
Parole che hanno riacceso le preoccupazioni di chi teme che l’emergenza rifiuti possa essere la “molla” per riaprire la discussione sulla costruzione di un inceneritore che certamente eliminerebbe enormi quantità di rifiuti ma rischierebbe di aumentare l’inquinamento dell’aria, soprattutto in alcune zone della città.