Genova – È stata ratificata ieri sera, nel corso di un incontro tra i vertici aziendali e le sigle sindacali Femca Cisl, Filctem-Cgil e Uiltec-Uil, la cassa integrazione per la quasi totalità dei dipendenti delle strutture Iplom di Busalla, Fegino e Multedo (252 in totale, ndr).
Il periodo entro il quale dovrebbe essere garantita la cassa integrazione ordinaria per 240 lavoratori durerà non più di tre mesi e si prolungherà per le prossime 13 settimane, a partire da lunedì’ 25 aprile.
La decisione è stata presa dall’azienda a fronte dell’immediato sequestro che ha coinvolto la conduttura che dal porto petroli di Cornigliano pompa il greggio verso lo stabilimento di Busalla, come testimonia la stessa documentazione fornita dall’azienda (clicca qui per comunicato Iplom).
In attesa del pronunciamento della magistratura e vista l’impossibilità di portare avanti il lavoro in assenza di rifornimenti, i vertici aziendali hanno preso la decisione di mettere in cassa integrazione i propri lavoratori, rinunciando alle prestazioni di lavoro da loro fornite e proponendo una cassa integrazione “a rotazione”.
La speranza è che la stima di tre mesi per giungere a una conclusione della vicenda in sede giudiziaria venga garantita, per garantire un veloce ritorno alla normalità a lavoratori, famiglie e, in generale, all’intero indotto.