Sarzana (La Spezia) – Colpito alla testa con un bastone o con un corpo contundente e lasciato morire senza soccorso lungo la strada che costeggia il torrente Calcandola, nel quartiere Bradia. Così sarebbe stato ucciso l’architetto spezzino Giuseppe Stefano Di Negro, 50 anni, trovato ormai morente a Sarzana, accanto alla sua auto parcheggiata.
Ad allertare i soccorsi due giovani che passavano casualmente in zona e che hanno subito composto il numero di emergenza.
Sul posto è accorso il 118 ma le ferite alla testa del professionista erano troppo gravi per poterlo salvare.
Il corpo è stato trasferito in obitorio a disposizione del medico legale che verrà incaricato dal magistrato inquirente di ricercare le cause del decesso ed eventuali elementi utili a scoprire il responsabile del delitto.
Omicidio è l’ipotesi investigativa più accreditata. L’uomo sarebbe andato volontariamente sul luogo del delitto, probabilmente su appuntamento con il suo carnefice.
Per questo motivo vengono setacciati il telefono cellulare e il computer alla ricerca di tracce di conversazioni o contatti che possano spiegare come mai l’architetto, molto noto nella zona anche per i numerosi incarichi professionali in progetti di opere pubbliche, sia partito da casa dei genitori, dove si trovava in visita, per andare al presunto “appuntamento”.
Si cerca anche l’arma del delitto, un bastone o un corpo contundente usato per colpire Di Negro alla testa e ripetutamente.
L’assassino, però, è fuggito lasciando l’uomo in fin di vita, forse spaventato per l’arrivo dei giovani che hanno poi allertato i soccorsi.
In queste ore vengono ascoltati in qualità di possibili testimoni, i familiari della vittima ed alcuni amici che possono ricostruire gli ultimi giorni di vita della vittima per cercare elementi utili a ricostruire i contorni della vicenda.