Genova – “Il vero killer del basilico ligure è il governo Renzi con la nuova Imu sui terreni agricoli”. Ne è convinto Edoardo Rixi, vicesegretario federale della Lega Nord e consigliere regionale. Il rappresentante della Lega ha lanciato la sua candidatura per le elezioni della Regione Liguria e questa mattina ha presentato un’interrogazione urgente sull’emergenza del parassita Peronospora belbharii che dal 2003 è arrivata in Italia, provocando la morte per il 90% delle piante.
“Oltre al parassita – scrive Rixi – c’è la nuova Imu sui terreni che uccide l’agricoltura del nostro territorio”.
Per il consigliere del Carroccio “Renzi si è abbattuto sugli agricoltori come la peronospora sulle nostre coltivazioni di basilico. A due settimane dalla scadenza del termine per il pagamento dell’Imu sui terreni agricoli, i nostri coltivatori e le nostre aziende dell’agroalimentare sono ancora appese alla pronuncia del Tar del Lazio sul balzano decreto del governo Renzi che ha fissato l’assurdo limite di altitudine a 600 metri del Municipio per l’esenzione. Una misura che rappresenta l’ennesima mazzata sulla testa dei nostri coltivatori di basilico che, com’è ovvio, lavorano in gran parte vicino alla costa. Invece di incentivare questi “eroi” che contribuiscono a mantenere pulito e in sicurezza il nostro immediato entroterra e che in molti casi, come a Genova Prà, hanno perso addirittura le proprie serre, franate nelle ultime alluvioni, il governo li bastona”.
Punto di forza dell’economia ligure è proprio la tipicità dei suoi prodotti e sarebbe necessaria una maggiore attenzione per favorire la nascita di nuove iniziative economiche e per garantire la cura del territorio che riduce sensibilmente l’entità dei danni in caso di calamità naturali.
“In Liguria – spiega Rixi – dove esistono ben 295 prodotti agroalimentari di eccellenza, ci sono 4 produzioni di qualità riconosciute come Dop, Igp e Stg: tra questi proprio il basilico, lavorato da 25 imprese sul territorio”.
“Oltre a un impegno puntuale con tutti i mezzi a disposizione nella lotta dei parassiti che uccidono le piante ingredient-base di una produzione di eccellenza per cui Genova e la Liguria sono note in tutto il mondo – prosegue Rixi – penso sia urgente introdurre una serie di misure di incentivazione, anche a livello fiscale, per chi sceglie di dedicarsi all’agricoltura e quindi alla difesa delle nostre campagne e quindi del nostro territorio in generale. Se oggi le nostre regioni si stanno letteralmente sbriciolando, è anche perché negli ultimi 20 anni in Italia hanno chiuso i battenti 36 mila aziende (–56%). Gli imprenditori agricoli sono le sentinelle del territorio e costituiscono un presidio per prevenire il dissesto idrogeologico: non vacche da mungere come vorrebbe il governo Renzi”.