Bruxelles – Un piano d’azione per arginare povertà ed esclusione sociale. A chiederlo alla Commissione europea , aprendo la strada al dibattito sul reddito minimo nell’Unione Europea, sono gli europarlamentari Briano, Gentile, Schlein e Viotti.
I quattro deputati del gruppo S&D hanno presentato un’interrogazione alla Commissione europea per richiedere l’attivazione di un piano sul reddito minimo garantito esteso a tutti gli Stati membri dell’Unione.
La promozione della dignità, della libertà, dell’autonomia e delle pari opportunità per tutte le persone sono valori fondamentali dell’Unione Europea e della Carta dei diritti. Partendo da questo presupposto gli europarlamentari Briano, Gentile, Schlein e Viotti hanno presentato un’interrogazione alla Commissione europea per chiedere un piano di reddito minimo garantito esteso a tutta l’Unione.
“Vista l’efficacia delle esperienze nazionali di reddito minimo garantito – hanno dichiarato gli eurodeputati – chiediamo alla Commissione di mettere in atto un piano per colmare l’inadeguata o la mancata azione di vari Stati membri”.
Il reddito minimo garantito è una misura che l’Europa prevedeva di istituire a tutti gli Stati membri già dal 1992, con la Raccomandazione del Consiglio Europeo 92/441/CEE.
“Questo provvedimento sì che ‘ce lo chiede l’Europa’ – hanno chiarito Briano, Gentile, Schlein e Viotti – Ma Italia, Grecia e Ungheria, non hanno ancora raccolto l’invito”.
I quattro parlamentari del gruppo S&D hanno impugnato i sempre più allarmanti dati sulla povertà per dare più forza alla loro richiesta.
“Nel 2013 un quarto della popolazione dell’UE viveva a rischio di povertà o di esclusione sociale – hanno spiegato –. La Commissione Juncker ha dichiarato un’attenzione politica verso l’attivazione di piani e di strumenti di contrasto alla povertà. Per questi motivi chiediamo l’impegno per un piano di reddito minimo garantito esteso a tutti i Paesi membri dell’Unione”.