Genova – E’ salito a sei il numero di autisti di Uber fermati e sanzionati dalla polizia municipale dopo lo sbarco dell’azienda californiana nel mercato del trasporto a pagamento nel capoluogo ligure.
Sei genovesi cui è stata sequestrata la macchina e che hanno ricevuto una pesante multa da pagare.
Uber ha offerto a tutti l’assistenza legale e la possibilità di ricevere un’auto sostitutiva per poter continuare a lavorare ma sembra in calo l’entusiasmo iniziale con cui molti genovesi avevano presentato domanda per poter lavorare con la App che consente notevoli risparmi rispetto al taxi tradizionale.
Il numero delle auto che prestano il servizio sembra essere calato, almeno da quanto è possibile vedere nello schermo dell’applicazione da smartphone, e forse il timore delle sanzioni e del blocco dell’auto ha potuto molto più delle proteste dei tassisti genovesi.
Ad impensierire anche la notizia dell’aggressione ad un autista Uber da parte di sconosciuti. Molti dei candidati al lavoro part time non sono anagraficamente giovanissimi e l’idea di dover affrontare un’aggressione ha spaventato molti.
Gli autisti Uber rimasti, però, continuano ad essere soddisfatti del servizio e spesso sono disoccupati che non avrebbero altre fonti di sostentamento.
Il “mercato” esiste ed è innegabile che chi dispone dello smartphone indispensabile per usufruire del servizio è ben lieto di poter approfittare del “ride sharing” per cifre decisamente diverse da quelle che di solito si pagano per il taxi “tradizionale”.