Genova – Al via entro l’autunno i nuovi screening gratuiti per l’individuazione del carcinoma al collo dell’utero basati sulla ricerca del Dna virale tramite il test DNA HPV. Lo ha deciso la Giunta regionale ligure su proposta dell’assessore alla salute Claudio Montaldo.
Entro il 2015, non appena si sarà conclusa la gara europea per l’acquisto della tecnologia necessaria, le donne liguri nella fascia dai 30 ai 64 anni potranno prevenire il tumore al collo dell’utero attraverso il test HPV DNA.
Saranno circa 400.000 le donne coinvolte, appartenenti alla fascia di età interessata, che riceveranno a casa una lettera e potranno decidere se aderire allo screening gratuito da ripetere ogni 5 anni.
L’invito alla popolazione avverrà gradualmente e la lettera di invito spiegherà anche le caratteristiche del test e le motivazioni dello screening, oltre all’appuntamento con data, ora e sede dove recarsi per effettuare il test.
Fino ad oggi in Liguria le donne effettuavano l’esame basato sul pap test per individuare il tumore al collo dell’utero, ma gli studi clinici hanno dimostrato che quello basato sulla ricerca del Dna di HPV è più efficace per prevenire i tumori invasivi al collo dell’utero, almeno a partire dai 30 anni.
Sarà la ASL 2 Savonese il centro regionale unico che procederà ad effettuare il test sulla base dei prelievi consegnati e che ogni donna potrà effettuare nella propria ASL di competenza.
“Questo test oltre ad essere più efficace – spiega Montaldo – permette anche di ridurre del 30% i costi organizzativi rispetto al pap test e del 20% i costi associati al prelievo cervico-vaginale e alle attività di laboratorio, in quanto l’intervallo tra un test e l’altro passa dagli attuali 3 a 5 anni”.
Le donne fino ai 30 anni che non rientrano nel programma potranno continuare ad effettuare il pap test triennale, in quanto nelle giovani donne l’infezione da HPV è più frequente, ma ha un elevato tasso di regressione spontanea.