Sydney (Australia) – Li hanno bloccati all’aeroporto mentre stavano per imbarcarsi su un volo che li avrebbe portati in Medio Oriente dove volevano arruolarsi con l’Isis. Due ragazzini di 16 e 17 anni sono stati fermati dalla polizia di frontiera australiana e sottoposti a verifiche e controlli che hanno fatto emergere la volontà dei due minorenni di volersi unire ai combattenti del califfato nero.
Secondo le autorità australiane sarebbero almeno 110 i cittadini del paese che si sono già uniti alla causa del terrorismo fondamentalista islamico.
Il ministro australiano dell’Immigrazione, Peter Dutton, ha però minimizzato dicendo in tv che “sono bambini, non assassini. Non possiamo permettere che vadano a combattere in un Paese straniero per poi tornare con idee radicali”.
Le famiglie dei due ragazzini sono rimaste molto sorprese della notizia e hanno dichiarato di non essersi accorti della radicalizzazione delle idee dei ragazzi.
Particolari che preoccupano i servizi di intellingence del Paese poichè le famiglie sono certamente le prime ad accorgersi delle idee estremistiche dei figli e possono allertare le autorità prima che i giovani si trasformino effettivamente in terroristi.