Genova – Ha annodato le lenzuola ad una griglia ed ha tentato di impiccarsi. Tragedia sfiorata nel carcere di Marassi dove un detenuto di origine rumena ha tentato di togliersi la vita.
Solo il tempestivo intervento di un agente di sorveglianza ha evitato il peggio ma si tratta del secondo caso in una settimana.
A denunciare l’episodio la segreteria regionale del SAPPE, il sindacato della Polizia Penitenziaria che, nel contempo, denuncia che gli agenti sono sempre più soli a fronteggiare gli eventi critici in costante aumento.
Secondo il Sappe era infatti noto che il detenuto che ha tentato di togliersi la vita aveva problemi mentali e andava sistemato in un’altra struttura.
“La sicurezza e l’incolumità dei detenuti va preservata. Il carcere – commenta il SAPPe – deve essere un luogo di detenzione e di redenzione, i soggetti non compatibili con la detenzione devono essere affidati a strutture convenzionate in grado di curare questi soggetti”.
Sempre secondo il Sappe, in Liguria non vengono più effettuati i corsi di formazione su materie tecniche ed attinenti alla sicurezza ed incolumità del sistema penitenziario, ma soprattutto del poliziotto che opera 24 ore al giorno e per 365 giorni all’anno in continua emergenza.
Il detenuto che ha cercato di uccidersi è ricoverato nella struttura sanitaria all’interno del carcere di Marassi.