Genova – Colpo di scena nelle indagini sulle alluvioni che hanno colpito la Liguria nell’autunno 2014. La procura di Genova avrebbe iscritto l’assessore regionale alla Protezione Civile, Raffaella Paita, nel registro degli indagati.
L’inchiesta sul disastro che ha messo in ginocchio attività e cittadini si abbatte dunque sulla campagna elettorale per l’elezione del nuovo presidente della Regione Liguria.
Secondo le indiscrezioni, ancora tutte da confermare, Raffaella Paita sarebbe stata indagata per la mancata allerta per gli eventi Meteo che hanno causato l’alluvione di Genova.
Secondo l’ipotesi investigativa, infatti, spettava alla Regione ed in particolare all’assessorato alla Protezione Civile, lanciare le comunicazioni per la cittadinanza e far scattare l’emergenza.
L’iscrizione di Raffaella Paita nel registro degli indagati potrebbe però essere solo un atto dovuto per consentire alla diretta interessata di essere informata sugli sviluppi delle indagini e per predisporre la sua difesa o anche solo per poter nominare periti di parte nell’esame delle circostanze.
L’inchiesta sarebbe concentrata sul funzionamento della Protezione civile della Regione Liguria e su chi coordina e deve assumere le misure necessarie e far scattare le emergenze.
Subito dopo il disastro, infatti, i Media scoprirono che gli uffici sono chiusi dalle 18 in poi e vennero “riaperti” solo intorno alla mezzanotte nonostante le forti precipitazioni in corso già dalle prime ore del mattino.
aggiornamento delle 21
la replica di Raffaella Paita
“Sono davvero sorpresa del merito delle contestazioni che mi vengono rivolte, considerando che ho già avuto modo di chiarire nel novembre scorso la meticolosità della mia condotta nel corso di quella giornata durante la quale ho tenuto costanti contatti con la Protezione Civile, sollecitando la parte tecnica ad operare con il massimo dell’attenzione e della prudenza.
La contestazione che mi viene rivolta è la mancata allerta e i provvedimenti conseguenti. L’allerta meteo e i provvedimenti conseguenti sono normativamente di competenza della struttura tecnica e non competono in alcun modo agli assessori.
Non mi sono mai sottratta alle mie responsabilità. Chiedo alla magistratura di andare avanti senza indugio e ribadisco di essere a totale disposizione per tutti gli ulteriori chiarimenti.
Esattamente per la chiarezza che è dovuta per una vicenda così dolorosa per la nostra terra.
Sono certa di aver agito nella massima correttezza e rimango a disposizione del mio Partito.