Genova – E’ indagata ma incassa il pieno sostegno del Partito Democratico, del presidente Claudio Burlando e del premier Matteo Renzi. Ore di comprensibile confusione per Raffaella Paita, assessore regionale alla Protezione Civile e candidata del centro-sinistra alle elezioni per la presidenza della Regione Liguria del 31 maggio 2015.
Raffaella Paita è accusata di omissione di atti d’ufficio, concorso in disastro colposo e omicidio colposo per presunte responsabilità nella mancata comunicazione dello stato di Allerta 2, il più grave, nell’alluvione che ha investito Genova e gran parte della Liguria, lo scorso 9 ottobre quando morì un uomo che era sceso a guardare la piena del Bisagno.
Raffaella Paita ha pensato di ritirarsi ma poi ha ricevuto il sostegno pieno del Partito Democratico e dello stesso premier Matteo Renzi, che le hanno confermato la fiducia.
“Sono certa di aver agito nella massima correttezza – scrive in una nota – e rimango a disposizione del mio partito”.
Secondo le accuse non avrebbe dato l’allarme prima della tragica notte del 9 ottobre quando, dopo l’intera giornata di piogge torrenziali, il torrente Bisagno ha superato gli argini portando morte e devastazione in diversi quartieri ma, in particolar modo, a Borgo Incrociati, dove ha travolto ed ucciso un’anziano.