Genova – La sala Rossa di palazzo Tursi, sede del consiglio comunale si trasforma in “zona rossa” e domani, martedì 30 giugno, sarà impossibile anche solo avvicinarsi al Comune, in via Garibaldi.
La decisione è stata presa questa mattina dal presidente del consiglio comunale, Giorgio Guerello, in seguito alla riunione dei capigruppo dei vari partiti politici rappresentati a Tursi.
Una decisione che ha visto duramente contrari sia il Movimento 5 Stelle, che ha assicurato che farà qualunque cosa per consentire ai cittadini di sapere cosa si decide nella sala Rossa e chi voterà in un modo oppure un’altro, da SEL, dalla Federazione della Sinistra, dal Pdl e dalla Lista Musso.
Il “mistero” della decisione del Comune, ufficialmente motivata con il timore di intemperanze da parte degli spettatori, sta nei “numeri”.
Secondo il consigliere Antonio Bruno, della Federazione della Sinistra, infatti, la decisione sarebbe stata presa “a minoranza” invece che secondo il più ragionevole criterio della “maggioranza”.
Secondo Antonio Bruno, infatti, favorevoli alla riunione a porte chiuse sarebbero stati solo Partito Democratico, Lista Doria e Udc, con un totale di 19 consiglieri, mentre i contrari sarebbero stati 21 (Fds, Sel, gruppo Misto, Pdl, Lista Musso e Movimento 5 Stelle).
Se l’accesso alla sala Rossa di Palazzo Tursi è stato vietato, però, più difficile comprendere come sarà possibile evitare che i cittadini si radunino in via Garibaldi che è comunque aperta al pubblico anche per il solo passaggio.
La protesta potrebbe arrivare improvvisa e magari preceduta da semplici “passeggiate” per via Garibaldi.
“Le espressioni di dissenso devono essere sempre garantite – ha spiegato Giorgio Guerello – ma non devono impedire gli interventi dei consiglieri e l’attività del consiglio comunale”.
Il presidente del consiglio comunale ha deciso di non accogliere la proposta di una entrata selettiva del pubblico, giudicando che potesse essere fonte di ulteriori tensioni.