Genova potrebbe presto veder riconosciuto al Pesto al mortaio la qualifica di Bene Culturale Immateriale dell’Umanità.
La domanda di riconoscimento del “Pesto Genovese al Mortaio”, quale best practice dell’UNESCO, per la sua difesa e valorizzazione, è stata ufficialmente consegnata alla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO (CNIU), come promesso dall’Associazione Culturale Palatifini, che ha seguito la procedura in nome e per conto di Regione Liguria, Comune di Genova e Camera di Commercio.
Con questo atto iniziano 180 giorni di valutazione e selezione che, oltre alla CNIU, coinvolgerà gli uffici preposti del Ministero dei Beni Culturali, del Ministero dell’Agricoltura e infine del Ministero degli Esteri.
I fattori di maggiore interesse sui quali si basa la richiesta sono l’invenzione del Campionato Mondiale di Pesto che ha stimolato il coinvolgimento sociale e il recupero degli antichi saperi e ha rappresentato un volano di comunicazione e partecipazione, la grande adesione di enti e associazioni culturali (ad oggi più di 70) e, non ultima la visione internazionale del messaggio di salvaguardia (ad esempio in questa settimana il Campionato è presente con dimostrazioni e gare in Irlanda).
Grazie al Campionato Mondiale (nel prossimo aprile 2016 alla VI edizione) e alle iniziative collaterali (Campionato dei Bambini, dimostrazioni, mostre, convegni, concorsi) si è riusciti a difendere il Pesto Genovese prodotto con il Mortaio in quanto identità culturale della comunità ligure, suo valore sociale, simbolo di qualità dell’alimentazione e di vita.
Il programma seguito è di particolare interesse per i paesi in via di sviluppo perché il mortaio è uno degli strumenti dell’umanità più antichi per la produzione del cibo e tutte le comunità possono prendere ad esempio la Liguria per difendere e rilanciare la propria cultura e il proprio territorio.