Roma – La Libertà di Stampa ha subito pericolosi e drammatici attacchi durante il 2014 ma, in Italia, la situazione è peggiorata in modo sensibile senza episodi clamorosi come quello di Charlie Hebdo in Francia.
La Libertà di Stampa in Italia perde infatti ben 24 posizioni rispetto all’anno scorso e scivola al 73esimo posto, dietro la Moldavia e davanti al Nicaragua.
A pesare sulla libertà dei Media e sui giornalisti l’intimidazione della mafia nei confronti dei giornalisti ma anche la difficile situazione economica dell’Editoria e i processi per diffamazione avviati con il solo scopo di “fiaccare” la libertà di Informare.
L’istantanea emerge dal rapporto annuale di Reporter Senza Frontiere che precisa che “due terzi dei 180 Paesi (classificati) hanno risultati peggiori che nell’edizione precedente”.
I Paesi scandinavi continuano ad occupare le prime posizioni; La Siria, il Paese considerato dall’ong come il più pericoloso al mondo per i giornalisti, continua ad essere al 177esimo posto, dietro la Cina (176), e davanti ai fanalini di coda: Turkmenistan (178), Corea del Nord (179) ed Eritrea (180).