Milano – Gli adolescenti italiani si ammalano di asma restando a casa. Lo sostiene una ricerca dell’Istituto di biomedicina e immunologia molecolare del Consiglio nazionale delle Ricerche.
I ricercatori hanno evidenziato come in un quarto delle abitazioni italiane viene superato il limite dei livelli di biossido di azoto, un inquinante irritante per le vie aeree, sospettato di indurre una maggiore prevalenza di disturbi respiratori negli adolescenti.
I risultati dello studio, molto preoccupanti, sono stati presentati oggi a Roma, presso il Ministero della salute nel corso del workshop “Inquinamento atmosferico interno e salute nelle scuole italiane”.
A convincere i medici ricercatori del problema sono stati i risultati di uno studio compiuto in oltre 300 abitazioni domestiche della città di Palermo e che ha messo in evidenza come i livelli di biossido di azoto (NO2) superino nel 25 per cento dei casi i limiti (40 Aµg/m3) indoor definiti dall’Organizzazione mondiale della sanità.
Secondo Fabio Cibella dell’Ibim-Cnr. “I livelli più elevati di NO2, un inquinante secondario irritante per le vie aeree e prodotto da qualsiasi processo di combustione in atmosfera, sono stati messi in relazione ad una maggiore prevalenza di disturbi respiratori negli adolescenti. E’ risultato esposto ad elevate concentrazioni di NO2 nella propria abitazione quasi il 90 per cento dei soggetti asmatici, mentre il 22 per cento dei soggetti allergici ed esposti a elevate concentrazioni di NO2 indoor presentano asma corrente. Anche la funzione respiratoria, misurata mediante spirometria, e’ risultata peggiore del 15 per cento nei ragazzi esposti a livelli piu’ elevati di NO2 con storia di asma”.