Rio de Janeiro (Brasile) – Un tribunale federale brasiliano ha deciso di annullare la concessione dell’asilo politico all’ex terrorista Cesare Battisti, condannato in Italia per l’omicidio di quattro persone.
Battisti potrebbe ora essere espulso in Francia o in Messico, i paesi dove risiedeva dopo la fuga l’Italia e prima di arrivare in Brasile, nel 2004.
A darne notizia il sito Internet de Il Globo. La sentenza del giudice non è ancora stata resa pubblica, ma Battisti potrebbe opporre un nuovo appello.
Secondo il giudice Mendes de Abreu, citato dai media brasiliani, la posizione di Battisti nel Paese è “irregolare” e “un criminale condannato nel suo paese non ha il diritto di stare qui”.
Il giudice ha precisato che l’espulsione non deve essere confusa con l’estradizione. Gli avvocati di Battisti, Pierpaolo Cruz Bottini e Igor Sant’Anna Tamasauskas, hanno detto che faranno appello.
In un’intervista con R7, Tamasauskas ha detto che il giudice ha comunque toccato questioni relative all’estradizione, che può essere decisa solo da parte della Corte Suprema o il presidente del Brasile.
Battisti, nato nel 1954, è entrato nel gruppo estremista di estrema sinistra PAC (Proletari Armati per il Comunismo) ed è stato condannato a quattro ergastoli in Italia per quattro omicidi commessi tra il 1978 e il 1979.
Il Brasile gli aveva concesso l’asilo politico nel giugno 2011 e da allora Battisti ha vissuto con i diritti e le libertà di un cittadino brasiliano.
Battisti era stato arrestato in Italia nel 1979 per l’appartenenza ad un gruppo armato ma era riuscito a fuggire dal carcere nel 1981 per nascondersi in Francia.
Si è poi trasferito in Messico, dove ha appreso della sua quadrupla condanna all’ergastolo e temendo l’estradizione in Italia era tornato a Parigi dove è stato arrestato nel 1991 in conformità con una richiesta di estradizione da parte del governo italiano.
L’ex terrorista era poi fuggito in Brasile dove ha ottenuto lo status di rifugiato politico e dove vive tutt’ora.