Roma – Il ministro Maurizio Lupi rassegnerà le proprie dimissioni in mattinata. Lo scandalo su sue presunte pressioni per far ottenere un lavoro al figlio lo ha convinto a fare un passo indietro nonostante nessuno del Governo e tantomeno Matteo Renzi gli abbia chiesto o suggerito di farlo.
Una scelta personale vista la vasta eco di Stampa al caso e la possibilità, una volta rassegnate le dimissioni, di poter lavorare meglio per poter dimostrare la propria innocenza.
Il ministro Lupi dovrebbe rassegnare le dimissioni al termine dell’informativa alla Camera. La decisione è stata comunicata ieri durante la registrazione della puntata di Porta a Porta.
A convincere il ministro Lupi della scelta anche le pressioni sempre crescenti sul figlio.
“Attaccate me ma lasciate stare mio figlio – ha detto Maurizio Lupi – E’ stato mandato dal politecnico di Milano a fare sei mesi di tesi e di stage a tremila dollari al mese e per sei mesi lavora presso uno studio di San Francisco”.
Ed ha aggiunto: “perché dovrei chiedere a Incalza di fare pressioni su Perotti per raccomandare mio figlio se avrei potuto chiamarlo direttamente?”.