Como – Un ragazzo minorenne era stato reclutato dall’Isis attraverso i due cittadini albanesi arrestati dalla polizia a Torino nel corso di una operazione anti terrorismo.
Si tratterebbe di un ragazzo italiano di origini tunisine e che, all’epoca de fatti, era ancora minorenne.
Il ragazzo aveva manifestato simpatie per l’estremismo islamico ed era finito nella trappola dei terroristi che reclutavano giovani e giovanissimi da inviare in Siria a combattere con l’Isis come “foreign fighter” – i combattenti stranieri.
I due reclutatori bloccati dalla polizia nell’ambito dell’operazione “Balkan Connection” erano riusciti a far partire un italo-marocchino residente nel bresciano ed avevano iniziato a convincere il ragazzino residente a Como dopo averlo conosciuto su Internet.
Inizialmente il ragazzino era titubante ma poi era stato progressivamente convinto ad aderire al Califfato di Abu Bakri Al Baghdadi.
Una volta stabilito il contatto sui social network come Facebook, i reclutatori erano arrivati in Italia per incontrarlo e convincerlo a scendere in armi al fianco dell’Isis.
Fortunatamente la polizia ha scoperto il piano e lo ha bloccato e, in applicazione della recenti misure di contrasto al fenomeno dei foreign fighters introdotte con il recente decreto legge antiterrorismo, il giovane italo-tunisino verrà controllato con la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e il Questore ha ritirato tutti i documenti validi per l’espatrio.