Tennessee (Usa) – Anche lo stato del Tennessee sospende le condanne a morte. Non si tratta però di un gesto umanitario ma dell’ormai cronico problema della reperibilità dei farmaci utilizzati per uccidere i condannati con la tristemente nota “iniezione letale”.
Come già avviene in Oklahoma, Florida, Alabama, Ohio e Georgia, anche il Tennessee è costretto ad attendere che la Corte Suprema si pronunci sulla ammissibilità della sedia elettrica quale strumento per le condanne a morte.
Nel frattempo tutte le esecuzioni sono sospese poichè lo Stato non riesce a procurarsi un farmaco fondamentale nelle esecuzioni con l’iniezione letale.
Il farmaco non viene venduto dalle case farmaceutiche che lo producono – in gran parte europee – perchè destinato ad uccidere persone e per la pessima pubblicità che ne deriverebbe.
Si tratta di un sedativo che addormenta il condannato prima che i farmaci gli blocchino il battito cardiaco inducendo la morte.
Il farmaco era prodotto anche in America ma la società ne ha bloccato la vendita a seguito di una campagna contro la pena di morte e l’Inghilterra, altro produttore del farmaco, ha recentemente proibito la vendita per l’uso mortale.
I 32 stati Usa che ancora hanno la pena di morte stanno chiedendo alla Corte Suprema di poter utilizzare altri metodi per le esecuzioni.
Lo Uthah ha reintrodotto la fucilazione proprio in queste settimane anche se esistono dubbi sulla sua applicabilità.
Home Notizie Nazionali