Washington (USA) – Una ricerca americana avrebbe evidenziato una delle cause principali dell’alzheimer e ha aperto una strada alla realizzazione di una cura davvero efficace contro la malattia degenerativa del cervello umano.
Gli scienziati hanno infatti osservato che un tipo di cellule del sistema immunitario del cervello, le microglia, si ammalano quando iniziano a consumare dosi abnormi di un nutriente, per la precisione un amminoacido, l’arginina e iniziano a dividersi e cambiare contemporaneamente all’apparire dell’Alzheimer.
La ricerca condotta dalla Duke University ha evidenziato che bloccando questo processo con la somministrazione nei topi di un noto “inibitore enzimatico”, una molecola in grado di diminuire l’attività di un enzima, la “difluorometilornitina” (Dfmo), si riduce il consumo di arginina, da parte delle microglia e si riduce sia il numero di queste cellule che delle cosiddette “placche amiloidi”.
Sono queste ultime, insieme al malfunzionamento delle proteine Tau, che, depositandosi tra le cellule del cervello, ne alterano, rallentandolo, il funzionamento causando la demenza tipica dell’Alzheimer.
“Se sarà accertato anche negli uomini che il consumo di arginina gioca un ruolo così importante nel processo degenerativo, forse potremmo bloccarlo ed invertire il corso della malattia”, ha spiegato Carol Colton, professore di Neurologia alla Duke University School of Medicine, uno degli autori dello studio pubblicato sul Journal of Neuroscience.
Ricerca che sempre secondo Colton “apre le porte ad un modo completamente diverso di pensare l’Alzheimer, in grado di farci superare il punto morto in cui ci trovavamo nella lotta contro la malattia”.