Roma – La questione del taglio dei vitalizi ai parlamentari condannati può attendere. Il Parlamento ha infatti disposto un altro rinvio in merito al problema ‘scottante’ della diminuzione della somma di denaro percepita a vita anche dagli onorevoli che hanno avuto problemi con la giustizia sfociati in una condanna. Onorevoli che, nonostante si siano macchiati di reati per i quali sono stati dichiarati colpevoli da regolari sentenze emesse da un tribunale, continuano a ritirare ogni mese una ‘pensione’ decisamente consistente.
La riunione degli uffici di presidenza di Camera e Senato, convocata oggi per decidere il da farsi, è però slittata ancora alla prossima settimana.
Questa volta il rinvio sarebbe stato motivato spiegando che i presidenti dei due rami del Parlamento Pietro Grasso e Laura Boldrini hanno preso parte ai funerali di Stato delle vittime della sparatoria di Milano, mentre domani è atteso in Aula il Guardasigilli, Andrea Orlando, proprio per riferire sul triplice omicidio avvenuto nell’ufficio giudiziario milanese. Nell’attesa, Boldrini e Grasso spingono perché si trovi una soluzione in tempi rapidi che potrebbe essere una legge o una delibera interna. E anche gli esponenti del Movimento 5 Stelle continuano a fare pressioni affinché ai parlamentari condannati non venga più dato il vitalizio. Ma gli altri partiti, a cominciare dal Pd, sarebbero in forte imbarazzo. La situazione per i Dem, spiegano nella maggioranza, è piuttosto complessa anche perché il numero dei condannati cresce e gli ex Dc sarebbero fortemente contrari.