Londra (Inghilterra) – C’è anche un ricercatore italiano nell’equipe di scienziati che ha individuato una proteina in grado di rafforzare in modo molto rilevante le difese immunitarie dei pazienti affetti da cancro.
La ricerca ha infatti evidenziato che la proteina è in grado di decuplicare il numero di un tipo particolare di linfociti (globuli bianchi) T, i cosidetti “CD8 citotossici”.
I linfociti T sono in grado di inseguire ed eliminare le cellule malate sia per quanto riguarda tumori e cancro e sia per i virus. Sfortunatamente, però, il corpo umano non ne produce in quantità sufficiente a combattere efficacemente il proliferare del cancro e quindi riuscire a potenziare questa produzione è un risultato straordinario per la medicina.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista “Science” e sono stati condotti all’Imperial College di Londra (del team fa parte anche il medico napoletano Claudio Mauro del Center for Biochemical Pharmacology della Queen Mary University di Londra), che ora stanno mettendo a punto una terapia genica per creare le condizioni necessarie per sviluppare la proteina.
Gli esperimenti si sono dimostrati efficaci sui topi, cavie di laboratorio, ma entro tre anni i ricercatori pensano di iniziarli anche sugli essere umani.
La proteina si chiama Lymphocyte Exspansion Molecule (Lem, o Molecola di Accrescimento dei Linfociti).
I ricercatori hanno scoperto questa proteina in un ‘ceppo’ di topi genticamente modificati che, una volta infettati o fatti ammalare di cancro, producevano 10 volte i “linfociti T CD8 citotossici” normalmente generati dalle cavie normali. Non solo. Questi ‘super-topi’ producevano anche un altro tipo di linfociti T conosciuti come cellule della memoria, che consentono al sistema immunitario di riconoscere le infezioni contro cui si sono scontrate in precedenza in modo da reagire più rapidamente ad ogni nuovo ‘incontro’.