Genova – Sarebbe stata prima violentata dal cugino acquisito, poi, una volta rimasta incinta, abbandonata a sé stessa per tutta la gravidanza e costretta a partorire in casa, da sola e senza aiuto, un bimbo forse già nato morto, ma comunque deceduto una volta venuto alla luce. Dopodichè sarebbe rimasta in una situazione precaria per i giorni successivi. E’ l’odissea vissuta da una ragazza di 25 anni, disabile psichica, che vive in un’abitazione nel levante ligure con il padre.
Per questo i due uomini saranno processati il prossimo 8 luglio con rito abbreviato. Il padre è accusato di abbandono di disabile, di maltrattamenti e di occultamento del cadaverino. Per il ‘cugino’ invece il reato ipotizzato è violenza sessuale aggravata dall’aver abusato di una persona disabile.