Salute -La pazzia e l’amore per i gatti potrebbero essere, in alcuni casi, direttamente collegati. Secondo un recente studio realizzato dallo Stanley Medical Research Institute del Maryland, negli Usa, e pubblicato sulla rivista Schizophrenia Research, il batterio Toxoplasma gondii, parassita che vive dentro di loro e altri animali (e causa della toxoplasmosi nell’uomo), potrebbe essere un fattore di rischio per lo sviluppo di alcune malattie mentali, tra cui la schizofrenia.
Secondo i ricercatori, nelle famiglie dove vengono diagnosticate la schizofrenia o altre patologie della mente è più frequente la presenza di un gatto nell’infanzia. Partendo da due studi degli anni ’90, da cui era emerso la presenza di un gatto come fattore di rischio per la schizofrenia nella metà dei casi, gli studiosi hanno voluto riprendere la questione analizzando dei questionari compilati dal 1982 da 2.125 famiglie, e appartenenti al National Institute of Mental Illness (l’agenzia Usa che si occupa di ricerca sulla salute mentale), scoprendo così che il 50,6% delle persone, che aveva sviluppato la schizofrenia, nell’infanzia aveva avuto un gatto. Nonostante i casi complessivi di schizofrenia emersi durante lo studio siano pochi, i ricercatori vogliono ora capire perchè esiste questo legame. E, secondo loro, il responsabile potrebbe essere appunto proprio il parassita Toxoplasma gondii.