Roma – Il Colosseo chiuso per due ore per una assemblea sindacale dei lavoratori e scoppia il “caso” con proclami del Governo Renzi sullo “scandalo” dei turisti che non possono visitare una delle principali attrazioni d’Italia. Un decreto lampo – per una legge che regolamenti le unioni civili dovremo invece aspettare il 2016 – impedirà, da ora in poi, gli scioperi del settore Cultura sottoponendoli al vaglio di un organismo di controllo. Ma il Governo Renzi non aumenterà gli investimenti per impedire che Pompei crolli o che lo stesso Colosseo cada a pezzi e non assumerà nuovi sorveglianti nelle aree archeologiche che vengono depredate ogni giorno da tombaroli ma anche da turisti senza scrupoli che desiderano portare a casa un cimelio della loro visita in Italia. Anzi, proprio Matteo Renzi che ora si scandalizza per un fermo di due ore, peraltro comunicato con regolare anticipo e regolarmente autorizzato dal Ministero, ha disposto che proprio sul settore Cultura si facciano risparmi e tagli che, secondo i sindacati e gli esperti di Tutela artistica ed archeologica, rischiano di mettere a repentaglio persino i pochi interventi di salvaguardia che si fanno in Italia.
A chi lamenta la “figuraccia” internazionale, con i turisti in coda per ben due ore di attesa, per visitare il Colosseo mentre i lavoratori discutono dei problemi del Colosseo stesso, frotte di persone rispondono sui socialnetwork che ovunque, in tutto il Mondo, musei e monumenti restano chiusi per scioperi e proteste.
Ad esempio la Tour Eiffel, a Parigi, il monumento più visitato al Mondo, con oltre 7 milioni di biglietti venduti all’anno, è rimasta chiusa per un’intera giornata (non sole due ore come avvenuto a Roma per il Colosseo) il 9 aprile scorso e nessun turista è potuto salire ad ammirare il panorama di Parigi dalla torre più celebre. Nessuno scandalo in Francia e nessun decreto che limiti il diritto allo sciopero, nemmeno quando i dipendenti del museo del Louvre, sempre a Parigi, nel 1999 scioperarono per una intera settimana.
Nessuno scandalo nemmeno nell’austera Inghilterra dove i lavoratori della National Gallery di Londra, solo nell’ultimo anno, hanno scioperato per ben 70 giorni contro la privatizzazione del Museo.
I turisti hanno dovuto rinunciare a vedere oltre il 60% delle opere e ad una intera giornata di visita del Museo.
E nessuna polemica seguì la decisione dei lavoratori del settore Cultura spagnoli che, nel 2012, parteciparono allo sciopero generale indetto dai sindacati lasciando migliaia di turisti fuori da musei del calibro dell’Alhambra di Grenada.
Nessun Governo, in Francia, in Inghilterra o in Spagna ha emanato provvedimenti che limitassero gli scioperi come ha invece fatto l’Italia di Renzi.