Batteri
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Genova – Cresce il numero dei casi di infezione da Legionella in Liguria e scatta l’allarme per luoghi a rischio. Secondo la rilevazione dell’Istituto superiore di sanità, i casi di legionellosi notificati nella nostra regione tra il 2009 al 2013 sono passati da 29 a 46, terza regione in Italia per incidenza annuale.
Un aumento che preoccupa molto sanitari ed esperti di epidemie e che sarà uno dei punti del seminario organizzato per il 23 giugno ad Albenga da Labcam srl, Laboratorio Chimico Camera di Commercio Riviere di Liguria-Imperia La Spezia Savona e il Laboratorio Chimico Camera di Commercio Torino, verranno affrontati gli aspetti della prevenzione e della gestione del rischio in base alle nuove linee guida nazionali.

L’ultimo caso segnalato in Liguria risale ad aprile quando un camping di Ceriale è stato messo sotto sequestro dopo che i tecnici della Asl 2 savonese hanno riscontrato la presenza del batterio della legionella nell’impianto idraulico della struttura.
Secondo l’ultimo report dell’istituto superiore della Sanità tra il 2009 e il 2013 i casi di legionellosi in Italia sono passati da 1207 a 1347.
La Lombardia è la regione in cui si registra il maggior numero di episodi (428 nel 2013), seguita dal Lazio (153) e dalla Liguria (142 nel 2013, il 58% in più rispetto al 2009 quando erano stati segnalati 29 casi).
“La legionella è un batterio spesso sottovalutato – spiega Luca Medini, Labcam – Laboratorio Chimico Camera di Commercio Riviere di Liguria – Imperia la Spezia Savona – ma che può annidarsi negli impianti idrici dei condomini, delle strutture ricettive o nelle piscine e può avere un’ampia diffusione in quanto l’infezione da legionella si contrae tramite inalazione di minuscole goccioline di acqua (aerosol), che contengono i batteri”.
Le situazioni più pericolose riguardano: docce, rubinetti, vasche con idromassaggio, fontane, umidificatori, condizionatori di acqua e torri di raffreddamento.
I soggetti più a rischio gli anziani, i malati cronici per cui la legionella può essere fatale ne 70-80% dei casi che abbiano contratto il batterio.
“Nel nostro Laboratorio di Albenga – spiega Medini – abbiamo dedicato un settore alla ricerca di legionella, proprio per garantire maggiore assistenza agli operatori, in particolare del comparto turistico, offrendo un servizio di analisi basato su metodi di prova normati e riconosciuti a livello internazionale”.
I batteri si adattano molto bene all’acqua calda e resistono a valori di pH e di cloro decisamente sfavorevoli alla maggioranza di altri microrganismi che si ritrovano frequentemente nelle acque destinate al consumo umano. Inoltre, la presenza di biofilm, di calcare e di tubature che tendono alla corrosione e che rilasciano nell’acqua metalli come zinco e ferro, contribuiscono a creare un ambiente ottimale per la proliferazione di legionella nella rete idrica. “Consigliamo sia agli amministratori di condominio, in quanto custodi dei beni condominiali, sia ai gestori di strutture turistico-ricettive stagionali – dice Medini – di attuare adeguate misure di prevenzione e monitoraggio degli impianti attraverso mirate analisi batteriologiche che scongiurino ogni pericolo di contaminazione. Eseguire periodicamente controlli e analisi mirate, rivolgendosi al personale esperto e qualificato, e per debellare l’eventuale presenza di batteri, avvalersi di imprese specializzate che attuano trattamenti appropriati quali, ad esempio, quelli termici o di iperclorazione aiuta a prevenire episodi di legionellosi”.
Il 23 giugno, dalle 9 alle 16, Labcam-Laboratorio Chimico Camera di Commercio Riviere di Liguria-Imperia La Spezia Savona e il Laboratorio Chimico Camera di Commercio Torino organizzano nella sede di Albenga (Regione Rollo 98) un incontro rivolto alle imprese e ai professionisti del settore su “Legionella, prevenzione e gestione del rischio: aggiornamento alla luce delle nuove linee guida nazionali”, il testo unico approvato dalla Conferenza Stato-Regioni nel maggio 2015, che riunisce tutte le norme nazionali sulla tematica.