Sanremo (Imperia) – Ha devastato la cella di detenzione arrivando a distruggere il televisore in uso ai detenuti, dando in escandescenza e richiedendo l’intervento di diversi agenti.

E’ accaduto nel pomeriggio di venerdì 26 luglio nel carccere di Sanremo.

Un detenuto ha improvvisamente perso il controllo distruggendo oggetti e suppellettili all’interno della cella e lanciando a terra il televisore.

L’uomo si è placato solo dopo l’intervento del personale di polizia penitenziaria.

Il segretario regionale del sindacato autonomo di polizia penitenziaria Lorenzo dichiara: “E’ assurdo quanto inspiegabile il gesto del detenuto, già protagonista di simili comportamenti devastatori e benché precedentemente trasferito dal carcere di Sanremo, vi ha fatto ritorno e, puntualmente, ha ripetuto lo stesso copione dell’altra volta”.

Per il segretario del Sappe è inaccettabile che al detenuto, autore di tale scompiglio, dopo l’intervento del comandante e solo dopo poche ore, sia stato dotato di un altro televisore.

“Sul merito – prosegue Lorenzo – non vorrei polemizzare ma non mi trova sicuramente nella stessa linea di pensiero con chi ha autorizzato il detenuto a ritornare in possesso di un altro televisore, ritengo che ai soli fini educativi prima di ridare un oggeteto che poco prima ha volutamente distrutto, si sarebbe dovuta adottare un’altra procedura, magari facendolo aspettare un po’ di tempo in più, forse avrebbe compreso l’importanza di quel televisore, utile non solo a lui ma anche agli occupanti della stessa cella. Sanremo è un carcere problematico, basti ricordare che solo qualche giorno prima, un altro detenuto ha creato scompiglio lanciando addirittura delle bombolette di gas facendole esplodere dopo aver anche lui devastato la propria cella. Nel primo semestre, solo per esempio, a Sanremo tra la popolazione detenuta si sono verificati 38 casi di colluttazione, 78 episodi di autolesionismo, un carcere dove i 148 stranieri rappresentano il 57% dei presenti su un totale di 266 detenuti gestiti dalla Polizia Penitenziaria e non notiamo nessun interesse da parte del ministro della Giustizia Bonafede e del Capo di Dipartimento Basentini ad avviare un’indagine ispettiva”.