Genova – Boschi della Liguria meno sicuri, a partire da domani, per chi si avventura per escursioni e gite all’ombra degli alberi e lungo i sentieri. La Regione Liguria apre domani, giovedì 15 agosto, la caccia di selezione al capriolo maschio che terminerà il prossimo 30 settembre.

La Protezione Animali savonese ricorda quindi che i cosiddetti “selecontrollori” armati di fucili con gittate efficaci di oltre mezzo chilometro, sono autorizzati a sparare pallottole micidiali in boschi in cui la visibilità è di poche decine di metri a causa del folto fogliame.

La caccia apre anche in giornate come il giovedì e, soprattutto, il sabato (oltre al lunedì), in cui cittadini evidentemente ritenuti di serie “b” come escursionisti, cercatori di funghi, biker e turisti, amerebbero passeggiare senza pericolo.

In provincia di Savona potranno essere uccisi 1.256 animali, un bagno di sangue che comunque non avrà alcuna influenza sui presunti danni arrecati alle coltivazioni; e con buona pace di alcune organizzazioni agricole e contadine che, assurdamente, continuano a rimanere alleate dei cacciatori reclamando l’impiego dei fucili per risolvere il problema, mentre è evidente che essi sono il problema e non la soluzione (avendo liberato il secolo scorso caprioli e cinghiali per farli crescere, come poi avvenuto).

“Ma le brutte notizie, per animali e cittadini, da parte della giunta Toti/Mai, non vengono mai da sole – spiegano all’Enpa di Savona – e prima ancora che cervi, camosci e mufloni diventino minimamente presenti in provincia di Savona, sembra che stia già per autorizzare un corso di selezione alla loro caccia organizzato dalla locale potentissima Federazione Italiana della Caccia”.

Enpa ricorda che “una corretta gestione della fauna selvatica dovrebbe promuovere la ricerca scientifica per l’individuazione e lo studio di modalità ecologiche ed efficaci nel contenimento delle specie in presunto esubero e non il fucile che ne è la causa diretta”.