Genova – Scarso interesse e nessun rinnovo dei dipendenti andati in pensione e la Biblioteca Lercari, la seconda per dimensione del capoluogo ligure, è costretta a ridurre gli orari di apertura.
E’ grave l’accusa di disinteresse lanciata dal presidente del Municipio BassaValBisagno Massimo Ferrante, alle prese con un costante declino della Biblioteca Lercari che si trova all’interno di Villa Imperiale, nel quartiere di San Fruttuoso.

“Nonostante innumerevoli sforzi da parte del Municipio Bassa Val Bisagno, la Biblioteca Lercari, sita in Villa Imperiale, è costretta a ridurre l’orario di apertura e a ridimensionare i servizi agli utenti – denuncia Ferrante rivolgendosi al Comune che sembra non voler ascoltare – Il Municipio Bassa Val Bisagno si è impegnato in tutti i modi per evitare questa riduzione del servizio, attuando trasferimenti di personale dal Municipio alla Biblioteca, l’affidamento esterno a cooperative del servizio utilizzando le scarse risorse finanziare del Municipio e con sforzi continui da parte dei dipendenti per mantenere il servizio”.

La risposta del Comune è sempre la stessa: i pensionamenti e la generale carenza di personale non lasciano speranze alla Biblioteca Lercari come ad altre strutture simili.

“Il grande assente di questa questione è il Comune di Genova – sbotta Ferrante – la Biblioteca Lercari è la seconda biblioteca per dimensione di tutto il comune ma a quanto pare ciò non basta per ritenerla una biblioteca da supportare e soprattutto sostenere. A numerose richieste di personale e risorse la risposta è sempre la medesima, il nulla”.

La scorsa estate un altro braccio di ferro con il Comune per la sistemazione dei giardini ed erano intervenuti gli studenti dell’Istituto tecnico agrario “Marsano” a ripulire e sistemare il parco che, ormai, era ridotto ad una jungla.
Intere classi di volenterosi studenti si erano dati da fare per ripulire il parco e solo in seguito era arrivata la decisione si spostare due addetti a curare il Parco.
Ora si spera nell’ennesimo “miracolo” altrimenti la Biblioteca dovrà ridurre sensibilmente gli orari diventando sempre meno “appetibile” come luogo di studio per gli studenti e con l’avvio di un circolo vizioso di cui non si conosce la fine e tantomeno “lo scopo”.