orche a Voltri, Prà, porto di Prà, Acquario di Genova, notizie Genova, notizie LiguriaGenova – Mamma orca ha abbandonato il corpo senza vita del cucciolo dopo averlo vegliato per giorni, tentando di farlo respirare, ed ora si spera che il branco possa ripartire al più presto per non indebolirsi troppo con il rischio di altri decessi.

Continua il monitoraggio del gruppo di orche che da domenica 1° dicembre stazionano nell’area del porto container di Genova Voltri da parte degli esperti dell’Acquario di Genova, dell’Istituto Tethys, insieme ad alcuni osservatori di Whalewatch Genova Golfo Paradiso e grazie alla collaborazione della Guardia Costiera.

A monitorare la situazione anche i ricercatori della Sezione di Genova dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e del Dipartimento di Fisica dell’Università di Genova.

Tramite l’utilizzo di dispositivi subacquei di registrazione acustica (idrofoni), i ricercatori hanno potuto registrare le vocalizzazioni emesse dalle orche. Tali suoni saranno confrontati con quelli registrati in altre aree, dove la presenza delle orche è regolare, per tentare di capire da quale zona provengano questi individui.

Grazie alle riprese aeree effettuate dall’elicottero della Guardia Costiera, si conferma l’assenza del corpo del cucciolo. Dal confronto con le immagini di questi ultimi giorni, si presume che la madre possa averlo abbandonato nella notte tra venerdì e sabato.
Rimangono pertanto i 4 esemplari – il maschio adulto, la madre del cucciolo e gli altri due esemplari adulti – che continuano a stazionare nelle acque all’imboccatura del porto.

I biologi, i medici veterinari e i ricercatori degli istituti coinvolti sono preoccupati per le condizioni fisiche degli esemplari che mostrano alcuni segnali di deperimento. Auspicano che presto il gruppo possa riprendere il largo.

Al mondo casi come quello che si sta verificando nel porto di Genova sono molto rari. In questi giorni alcuni ricercatori dell’Acquario di Genova, con particolare riferimento al team del progetto Delfini Metropolitani e Intercet, e dell’Istituto Tethys stanno partecipando alla Conferenza Mondiale dei Mammiferi Marini e si stanno confrontando con i massimi esperti di orche per valutare la situazione e condividere la migliore strategia per poter essere di aiuto a questi esemplari.

Per garantire agli animali, che certamente si trovano in una situazione di stress, il minor disturbo possibile, permane la validità dell’ordinanza emanata la scorsa settimana dalla Capitaneria di Porto di Genova per limitare l’interferenza tra l’attività di navigazione e la presenza dei cetacei. Continuano a essere pertanto vietate la navigazione e qualsiasi attività subacquea nell’area della cosiddetta “zona di precauzione” prospiciente l’ingresso al bacino portuale di Prà.

La Guardia Costiera si sta adoperando per individuare e recuperare il corpo del cucciolo, che potrà dare importanti informazioni per lo studio scientifico di questa importante specie di mammiferi.