Genova – Compagnie armatrici pronte a spostare i traffici marittimi su altri porti se la situazione del traffico autostradale e locale continuerà a creare problemi.
A lanciare l’allarme gli operatori del settore della Logistica portuale che avrebbero notizia dell’intenzione di alcune compagnie di navigazione collegate con l’estremo oriente, di dirottare i traffici altrove se continuerà il disinteresse e il rimpallo di responsabilità – con biechi interessi elettorali – tra chi ha responsabilità locali e nazionali  sui lavori in corso sulla rete autostradale ligure.

Gli operatori portuali parlano di una lettera che le compagnie di navigazione cinesi avrebbero inviato ai loro clienti per “tranquillizzarli” rispetto ai problemi legati alla tempistica di consegna delle merci.
Sostanzialmente, la lettera conterrebbe un annuncio che, se confermato, farebbe tremare i polsi all’intero ciclo produttivo legato alla Portualità.
In poche parole gli operatori starebbero ventilando la possibilità di “deviare” i traffici verso altri Porti, italiani e non per garantire la movimentazione  delle merci nei tempi previsti.

Una scelta che, denunciano gli operatori, potrebbe non essere reversibile. Le grandi navi, insomma, potrebbero lasciare Genova e scoprire che altri Porti sono più concorrenziali e più “convenienti” anche sotto il profilo dei trasporti.
Lo spostamento dei traffici potrebbe insomma diventare stabile con un danno incalcolabile per l’economia del Porto di Genova.

A complicare le cose le tante e troppe scelte in ritardo o non ancora prese, sullo sviluppo dell’intermodalità, con una rete ferroviaria che, ad esempio nel terminal PSA di Voltri, non è collegata e necessita di un passaggio dei container da nave a treno interno e da treno interno a treno “normale” perchè i binari del Porto non sono delle stesse “misure” della rete nazionale o, ancora, perché si investe sul trasporto su gomma (vedi Gronda) invece che sulle autostrade del mare o sul trasporto su rotaia.