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Genova – Il via libera all’apertura del nuovo ipermercato Esselunga a San Benigno, arrivato durante il consiglio comunale, ha scatenato la reazione di Coop Liguria.

Per Coop, infatti, la delibera del consiglio sarebbe da ritenersi illegittima e ha annunciato il ricorso al TAR.

Roberto Pittalis, presidente di Coop Liguria, spiega: “Riteniamo che non ci siano le condizioni per autorizzare una nuova grande superficie di vendita in quell’area e siamo pronti a far valere i nostri diritti per preservare il tessuto commerciale esistente, del quale fa parte da decenni il nostro superstore Antonio Negro del Terminal Traghetti.

Avevamo già presentato ricorso al Tar contro il parere preventivo rilasciato dalla Conferenza dei Servizi, propedeutico all’avvio del procedimento”.

Diversi sarebbero i punti secondo Coop per cui la delibera sarebbe illegittima. Nello specifico l’area in cui sarebbe realizzato l’ipermercato fa parte dell’ambito portuale, quindi è soggetta alla regolamentazione del Piano Regionale Portuale. Il Comune, quindi, non avrebbe alcuna facoltà di assumere provvedimenti riguardanti un’area su cui ha competenza prioritaria l’Autorità di Sistema Portuale.

Ancora, il trasferimento della cooperativa Antonio Negro dalla sua sede storica all’interno del Terminal Traghetti, avvenuto nel 1999, è stato deciso per favorire lo sviluppo delle aree funzionali dell’attività portuale. Tra Coop e Autorità Portuale era stato quindi stipulato un accordo per cui l’Autorità Portuale si impegna a non prevedere all’interno dell’area esercizi commerciali alimentari. Gli atti di compravendita che si sono susseguiti nel corso degli anni, compresa la cessione delle aree della società Biasotti Group a Esselunga, secondo quanto affermato da Coop, sono quindi vincolati a quell’accordo che il Tribunale di Genova ha confermato essere ancora valido con una sentenza del 2019.

L’inserimento ipotizzato, secondo Coop, sottrarrebbe aree allo sviluppo dell’attività portuale e comporterebbe un gravissimo impatto sulla viabilità di accesso ai varchi portuale. Le verifiche di impatto sul traffico compiute da Esselunga sarebbero state effettuate in un momento in cui erano in vigore le restrizioni legate alle misure di contenimento della pandemia che, quindi, ne avrebbero alterato i risultati.

Coop ribadisce che la delibera è palesemente in contrasto con i principi fondamentali del Piano urbanistico comunale, che in quell’area limita lo sviluppo delle grandi strutture commerciali alimentari a favore prevalentemente delle piccole strutture che negli anni hanno consolidato la propria presenza anche tramite la costruzione di Centri Integrati di Via. Inoltre, le modifiche apportate al PUC dal consiglio comunale in favore di Esselunga non sarebbero da ritenersi un semplice aggiornamento secondo quanto stabilito dalla Legge Regionale n.36 del 1997, all’articolo 43.

Ancora Pittalis ricorda: “Veniamo spesso accusati di essere stati oggetto di favoritismi ma le aree di via Piace dove Esselunga ha aperto il suo primo superstore erano di nostra proprietà e le abbiamo cedute perché l’amministrazione di centro sinistra in carica negli anni Novanta aveva respinto la nostra richiesta di apertura di un nuovo punto vendita, valutandolo incompatibile con il Piano del commercio. Chiediamo rispetto e parità di trattamento, perché siamo un’impresa nata e cresciuta su questo territorio, che rappresenta oltre 400mila soci e dà lavoro a 2.700 persone e ogni anno contribuisce allo sviluppo dell’economia regionale, acquistando da imprese liguri oltre 60 milioni di euro di prodotti, in aggiunta al valore dell’indotto. Come cooperativa di consumatori, restituiamo valore alla collettività, sostenendo le scuole, la cultura, le associazioni locali, con le quali co-progettiamo una miriade di attività sui territori. In più ci siamo sempre quando occorre sostenere la comunità, nelle emergenze sociali e in quelle sanitarie.

Siamo stanchi della narrazione di Coop monopolista: a Genova abbiamo la stessa superficie di vendita di Carrefour e meno di Sogegross e solo 19 punti vendita sui 290 totali, ma quando si parla di concorrenza sembra che in Liguria esista solo Coop.

Ci siamo, certo, da ben 75 anni, perché è qui che siamo nati, cresciuti e dove abbiamo scelto di investire, sebbene la Liguria sia un territorio difficile da rifornire, per la sua conformazione e per la mancanza di infrastrutture adeguate. Stupisce e dispiace che le Istituzioni locali abbiano approvato in tempi rapidi un progetto presentato da un’azienda non ligure, anziché dare priorità al sostegno delle imprese del territorio. E dispiace ancora di più se a farne le spese è il piccolo commercio, con il quale a Sampierdarena conviviamo da decenni”.