vigili del fuoco archivioGenova – Vigili del fuoco sul sentiero di guerra, con sciopero e manifestazione, contro i tagli alle spese disposti dal Dipartimento invece di cospicui investimenti.
I lavoratori incrociano le braccia – garantendo ovviamente i servizi di emergenza – per chiedere che non vengano tagliati i servizi come quelli della mensa, solo gli ultimi in ordine di tempo.
Una drastica riduzione delle spese per un settore in crisi e che necessiterebbe invece di forti investimenti vista l’importanza per la sicurezza dei cittadini, dimostrata ogni giorno e riconosciuta da tutti.
I vigili del fuoco protestano oggi contro i licenziamenti del personale che si occupa di garantire pasti caldi a chi lavora in turni massacranti e vorrebbe continuare ad aver garantito un servizio che solo apparentemente è “secondario”.
In una lettera i Vigili del Fuoco che hanno organizzato la protesta spiegano i motivi della mobilitazione:

“L’Amministrazione continua ad eliminare pezzi della nostra struttura, prima con l’esternalizzazione del servizio mensa ed ora eliminando fisicamente il pasto caldo.
Un diritto quello della mensa che non può essere compreso, probabilmente, dalla nostra dirigenza pagata per eliminare quello che la logica imporrebbe…come sarà possibile per i Vigili del Fuoco che al rientro da un lungo intervento (magari anche più di 8 ore consecutive) si debbano rifocillare con un precotto o un panino acquistato dal rosticciere scaldato nel microonde.
Una trasformazione che riduce le mense presenti in ogni sede al di sotto delle 15 unità a un obbligo di scelta tra ticket e pasto veicolato, provocando conseguenze importanti sull’aspetto igienico sanitario, causando soprattutto un inevitabile licenziamento degli addetti mensa presenti nelle sedi di servizio.
Una scellerata azione che certifica l’assoluta inadeguatezza della componente Dirigenziale del Corpo Vigili del Fuoco capace a mettere in atto le azioni più vili in una situazione estremamente precaria a livello occupazionale in tempo di Covid, una Amministrazione a pieni voti sulla Spending Review.
USB non ci sta a guardare un continuo e lento smantellamento del Corpo Nazionale e non ha intenzione di essere complice di questi licenziamenti.
Scenderemo in piazza e chiederemo a tutta la cittadinanza ligure e a tutte le Organizzazioni Sindacali VVF di schierarsi al fianco di quei lavoratori che da domani non avranno più uno stipendio. Chi tace è complice”.