Genova – Una manifestazione per chiedere che i risarcimenti dei disastri provocati negli anni da Autostrade per l’Italia vengano interamente pagati dal concessionario e non vengano messi a carico dello Stato come prevederebbe l’accordo per la cessione di Autostrade.
Ad organizzare la protesta, venerd’ 18 giugno, davanti alla Prefettura di Genova, molte associazioni e i familiari delle vittime del ponte Morandi.
Obiettivo dichiarato bloccare la firma del Ministero delle Infrastrutture (MIT) all’accordo tra Atlantia del gruppo Benetton e il consorzio guidato da Cassa Depositi e Prestiti, per la cessione di Autostrade per l’Italia.
L’accordo, secondo alcune indiscrezioni non smentite, prevederebbe infatti che i risarcimenti sarebbero a carico del precedente concessionario (Atlantia) solo fino a 150 milioni di euro. Dai 150 ai 450 milioni dovrebbero essere suddivisi tra la società del gruppo Benetton e il nuovo proprietario (lo Stato italiano) e non sarebbe chiaro chi pagherebbe le somme eccedenti la somma di 450 milioni di euro. Il timore che sia lo Stato italiano a dover coprire per intero le somme si fa strada in attesa che – con una doverosa operazione trasparenza – venga pubblicato per intero e senza omissioni, il testo completo dell’accordo.

I processi per il disastro del crollo del ponte Morandi e i conseguenti risarcimenti danni, anche alle decine di enti e associazioni che hanno chiesto di essere ammesse al risarcimento, potrebbe portare la somma finale da pagare a cifre “stellari” e tutto ricadrebbe sulle casse dello Stato se l’accordo venisse sottoscritto alle condizioni ventilate in questi giorni.
Una scelta vergognosa – come la definiscono gli organizzatori della protesta – che va fermata perché deve restare interamente a carico del concessionario il risarcimento di ogni debito causato da una condotta che le aule dei Tribunali potrebbero giudicare “colposa”.