Genova – Residenti di Vesima e ambientalisti sul sentiero di guerra contro l’apertura che il Comune di Genova dimostra verso i progetti per la realizzazione della più grande campagna di costruzioni sulle colline genovese dagli anni 70.

La competente commissione consiliare del Comune di Genova discuterà una variante al Piano Urbanistico Comunale (PUC) che, secondo le accuse degli ambientalisti e i timori dei residenti permetterebbe la costruzione di circa 65 villette sulla collina di Vesima, località situata al confine occidentale di Genova.

Una collina delicata dove i residenti denunciano da tempo la mancanza di manutenzione del territorio da parte dei proprietari e la condizione di abbandono di aree un tempo vocate all’agricoltura e all’allevamento di animali.

“Al di la’ dei problemi di ordine idrogeologico, viabilistico e paesaggistico, o le mancate manutenzione del ricco possidente – spiegano i denuncianti – questo è un momento importante per la città perchè contesta, di fatto, la decisione di non espandere la città in collina che era maturata dopo le gravi alluvioni del 1970, 1992, 1994”.

“Proprio in quegli anni – spiega Antonio Bruno, già consigliere comunale – l’allora assessore Gregorio Catrambone (non certo assimilabile a simpatie ambientaliste) dichiarò chiusa la fase dell’espansione collinare. Lo shock per i morti e le distruzioni era molto forte. Oggi la Giunta di Destra apre un varco e riporta le lancette oltre trent’anni indietro”.

La vicenda del nuovo quartiere di Vesima non riguarda solo gli abitanti della località e il suo comitato, neanche solo il consiglio municipale Genova – Ponente che si oppone a tale progetto, ma tutta la città, le associazioni ambientaliste, la società civile che non si rassegnano a assecondare i disastri conseguenti ai cambiamenti climatici in atto.