scooter moto

Genova – Parcheggi a pagamento anche per moto e scooter per “incentivare” la smart mobility. E’ la proposta choc contenuta in una lettera inviata al Comune di Genova da una delle associazioni che si batte per incentivare il trasporto “su ruota” ma senza motore.
Un “decalogo” di suggerimenti che l’associazione propone al Comune cui è già molto vicina per tutta l’operazione delle “piste ciclabili” in città e la trasformazione di aree di sosta per moto e scooter in “stalli” per biciclette.
Al momento si tratta solo di un “desiderata” che l’associazione, molto influente in alcuni ambiti comunali, ha inviato al Sindaco per proporre un ulteriore accelerazione nella trasformazione della mobilità cittadina in una versione più ecologicamente sostenibile.
L’associazione ha proposto l’estensione delle piste ciclabili, dei limiti di velocità a 30 chilometri/ora nelle strade cittadine e l’incentivo del trasporto pubblico a scapito di quello privato ma è nella proposta choc di far pagare i posteggi anche a scooter e moto che si rischia “lo scontro” con gli oltre 200mila genovesi proprietari di mezzi a due ruote che invece si considerano già “eroi” per il contributo che danno quotidianamente alla riduzione del traffico e del numero di vetture in circolazione.
Genova è infatti la città d’Italia con il maggior numero di moto e scooter circolanti e più volte, in passato, quando le associazioni “di categoria” erano più attive e si mobilitavano, era stato dimostrato materialmente il contributo fondamentale delle due ruote a motore nella riduzione del traffico cittadino.

Lo “scontro” politico, in vista delle ormai prossime elezioni amministrative, si giocherà anche sulla posizione espressa nei confronti di proposte come queste, dove in ballo non c’è tanto la riduzione dell’inquinamento quanto una “visione” del futuro della vita dei genovesi divisa tra chi crede che una delle città più vecchie d’Italia possa montare in bici per i suoi spostamenti e chi, invece, pensa che si debbano incentivare i mezzi pubblici sino a offrire un servizio paragonabile a quello delle principali città europee, prima di passare a rendere sempre più difficile e gravosa, anche economicamente, la vita di chi si deve spostare in città e non può fare la doccia prima di entrare in ufficio o trasportare pacchi, figli e la spesa su una bicicletta.

La reazione degli appassionati (e forzati) delle due ruote a motore si stanno già mobilitando per chiedere ufficialmente ai Candidati sindaco quale posizione intendano avere rispetto a due visioni del Traffico che potrebbero essere “dirimenti” nella scelta dei genovesi nella cabina elettorale.