Genova – Pagare per entrare nel centro della città con l’auto. La proposta del sindaco Marco Bucci ha già scatenato le polemiche (e le proteste) sui social ma ora anche il Movimento 5 Stelle scende in campo e “blocca” il primo cittadino.

“L’ultima sparata del sindaco di Genova ha dell’incredibile – scrive il Movimento 5 Stelle in una nota – secondo il primo cittadino, anche il nostro comune potrebbe avere la sua ‘Area C’, vale a dire una zona soggetta a pedaggio per accedere con un veicolo ad alcune aree urbane. Secondo Bucci, sarebbe dunque allo studio una “Congestion charge” sul modello londinese o milanese, ma con la differenza che la nostra sarebbe itinerante in base al traffico e all’inquinamento. Sempre secondo il sindaco, l’entrata in vigore del provvedimento sarebbe imposta dalle norme europee sul contenimento degli agenti inquinanti delle città”.

A farsi portavoce della protesta il consigliere comunale del M5S Stefano Giordano, che aggiunge: “Non ci risulta che ci sia una normativa in proposito. Ci sono semmai sul livello di sostanze nocive nell’aria che fissano obiettivi precisi, i quali poi necessitano l’attuazione di blocchi del traffico. Ma l’Europa non dice direttamente che si debba pagare per entrare in un centro urbano”.

“Bucci si informi. Le zone a basse emissioni non sono di competenza dell’UE e non potrebbero esserlo, proprio a causa del principio di sussidiarietà (art. 5, paragrafo 3 del Trattato sull’Unione Europea). In virtù di tale principio, le decisioni devono essere assunte al livello di sovranità efficiente più vicino al cittadino. L’UE non dispone quindi di una base giuridica per imporre misure come zone a bassa emissione all’interno delle città europee e rimette tali decisioni alle autorità locali”.

“Morale: non c’è nessuna normativa UE che imponga zone a basse emissioni. C’è la normativa sulla qualità dell’aria, ma non dice che devi chiudere il traffico in centro (anche se effettivamente spesso chiudere il traffico è una misura molto efficace per la salute dei cittadini) e tantomeno che devi far pagare per entrare in città”.

“A Genova non si fa nulla per migliorare la qualità dell’aria. Abbiamo un Tpl per il quale in cinque anni non sono stati migliorati assi di forza dedicati e numero di passeggeri. L’unica azione è stata vietare alle vespe storiche di accedere al centro storico, mentre le navi in porto accendono generatori da megawatt altamente inquinanti. Non è imponendo l’ennesimo balzello, che si andrebbe a sommare ai 52 milioni di euro di multe del 2021, che si risolverà lo status quo. A meno che Bucci non crede che facendo cassa, l’aria come per magia diventi salubre”, conclude Giordano.

A scatenare le proteste, nelle ultime ore, anche la proposta di una associazione molto vicina alle scelte “pro Bike” del sindaco Bucci, che suggerisce l’istituzione di una tariffa da pagare anche per le moto e gli scooter che parcheggiano in città.
Una proposta che ha già mobilitato le associazioni degli amanti delle due ruote a motore – che a Genova contano oltre 200mila unità circolanti, pronte ad un maxi sciopero con uso di auto per andare al lavoro o con l’organizzazione dei celebri “cortei” che in passato hanno dato grattacapi a molte amministrazioni che proponevano di limitare in qualche modo la circolazione dei motoveicoli.