Genova – Udienza importante, quella che inizia questa mattina, alle 9,30, a Palazzo di Giustizia di Genova per il processo per il crollo di ponte Morandi costato la vita a 43 persone e danni incalcolabili a tutta la città e alla Liguria.
Atteso il rinvio a giudizio per i 59 indagati, a vario titolo, per il disastro del 14 agosto 2018 che attende ancora di avere un responsabile.
Quasi certa la decisione dei giudici ma le sorprese non sono escluse visto che la Procura ha già accettato il patteggiamento chiesto da Autostrade per l’Italia e da Spea, rispettivamente la società concessionaria e la ditta incaricata dei controlli.
Un “accordo” che indigna i familiari delle vittime e garantisce l’uscita dal processo “agevolata” da un accordo economico sui risarcimenti.
Autostrade per l’Italia sarebbe pronta a versare appena 30 milioni di euro nelle casse dello Stato e una penale da 1 milione di euro (il massimo previsto) mentre Spea pagherebbe una ammenda da 810mila euro.
Le accuse per i 59 imputati sono gravissime e vanno dall’omicidio colposo plurimo, all’omicidio stradale, al disastro colposo, sino all’attentato alla sicurezza dei trasporti, al crollo doloso, alla rimozione dolosa di dispositivi di sicurezza, al falso e all’omissione di atti d’ufficio.
I familiari delle vittime attendono Giustizia da ormai quasi 4 anni e il processo, appena all’inizio, sembra ancora ben lontano dal dare loro la Giustizia che chiedono.