Vegetali. verdure, saluteLe intolleranze alimentari sono dei disturbi molto diffusi che colpiscono una vasta parte della popolazione, e che si verificano dopo aver consumato un dato alimento.
Per fortuna al giorno d’oggi si possono gestire senza intoppi, purché venga seguita un’alimentazione corretta, che abbia lo scopo di evitare cibi non tollerati, ma soprattutto di evitare restrizioni sbagliate che potrebbero causare delle rischiose carenze nutrizionali.

Quali sono quindi le intolleranze più comuni? Senza dubbio al primo posto si trovano quella al lattosio e quella al glutine, seguita dal favismo.
Dal momento che le intolleranze derivano dall’incapacità di chi ne è affetto di metabolizzare determinate sostanze presenti nei cibi (di solito si tratta di carenze di enzimi o di una reazione del corpo avversa ad alcune sostanze), è opportuno seguire un’alimentazione che punti al benessere del proprio corpo, eliminando dalla propria dieta tutti quei cibi che il nostro corpo non riesce a ingerire e prediligendo altri tipi di alimenti.
Scopriamo insieme le intolleranze alimentari più diffuse e quali alimenti è opportuno assumere e quali no, qualora vengano diagnosticate.

Intolleranza al lattosio
L’intolleranza enzimatica più comune in assoluto è quella al lattosio che, come dice il nome stesso, è dovuta alla carenza dell’enzima lattasi (necessario per digerire lo zucchero tipico del latte e in generale dei latticini), o che può essere causata da patologie e infiammazioni croniche che provocano difficoltà nella gestione degli alimenti che contengono il lattosio.
Nella dieta per gli intolleranti al lattosio i prodotti vegetali sono immancabili, parliamo di latte di mandorla, latte di cocco o in generale bevande vegetali al riso o alla soia. In particolare, la bevanda alla soia contiene fibre, vitamine A, E e B, ferro, ed è usata per produrre il tofu, un altro alimento che può entrare a far parte della lista di alimenti adatti agli intolleranti al lattosio.

Intolleranza al glutine
Un’altra delle intolleranze più comuni è quella al glutine, una proteina che si trova nell’orzo, nel farro e nella segale.
Si tratta di un tipo di intolleranza che può essere causata da fattori ereditari, da infezioni numerose, oppure ancora da un sistema immunitario indebolito.
Al giorno d’oggi, ci sono tantissime linee create appositamente per coloro che sono intolleranti al glutine. In questo modo gli intolleranti non dovranno più rinunciare a gallette, snack o biscotti (per citarne alcuni), proprio grazie all’utilizzo di farine a base di cereali naturalmente privi di glutine.
A prescindere da questo però, gli intolleranti al glutine possono tranquillamente mangiare altri alimenti, come la frutta, la verdura, i legumi, i latticini, il riso, la carne, il pesce e così via. Oppure ancora, per un’alimentazione maggiormente completa e variegata, è possibile combinare questi cibi tra loro, come ad esempio l’insalata di arance e finocchi oppure i centrifugati di frutta e verdura.

Favismo
Un’altra intolleranza meno nota e di tipo ereditario è il favismo, causata dalla carenza dell’enzima glusosio-6-fosfato deidrogenasi.
Le persone affette da questa intolleranza, possono manifestare delle problematiche in seguito all’assunzione di alcuni farmaci e all’ingestione delle fave (da cui deriva appunto il nome di favismo). Le fave infatti contengono delle sostanze che in presenza del deficit enzimatico distruggono i globuli rossi, causando anemia e debolezza.
Le fave, soprattutto crude, sono da eliminare tassativamente dalla dieta dei soggetti fabici. Altri alimenti che deve evitare chi soffre di favismo sono anche piselli e verbena, oltre che l’assunzione di farmaci ossidanti.