ponte morandi tramontoGenova – Un’indagine sulla trattativa che ha portato lo Stato italiano – attraverso Cassa Depositi e Prestiti all’acquisto di quote societarie di Autostrade per l’Italia dal Gruppo Benetton.
Si annuncia come un possibile terremoto non solo giudiziario ma anche politico l’avvio dell’indagine, al momento contro ignoti, aperta dal pubblico ministero Gennaro Varrone, su impulso di un esposto del senatore del Partito Democratico Luciano D’Alfonso.
Si indagherebbe per le ipotesi di reato di truffa, abuso d’ufficio e turbativa d’asta.
L’operazione, che aveva sollevato molte proteste, ha consentito il passaggio di quote societarie da Atlantia (del gruppo Benetton) ad una cordata di nuovi acquirenti tra i quali Cassa Depositi e Prestiti, ovvero lo Stato, ma anche i fondi Blackstone e Macquarie.
Un’operazione che prevederebbe il passaggio di denaro multi miliardario ma anche l’accollo di gran parte dei risarcimenti per disastri come quello del Ponte Morandi senza contare che le autostrade, costruite con soldi pubblici, sono già dello Stato italiano che le ha affidate in Concessione e ben difficilmente dovrebbe pagare per acquistare qualcosa che già è suo.
Nelle prossime ore si conosceranno i dettagli dell’indagine e se nel registro degli indagati verranno iscritti anche i politici che hanno voluto e seguito l’operazione.
La documentazione acquisita potrebbe passare poi al processo per il crollo del Ponte Morandi avvenuta il 14 agosto 2018. Secondo le ipotesi accusaorie vi sarebbero le prove che mentre l’azienda incassava cifre enormi, si sarebbe risparmiato sulle manutenzioni.
Particolari che, se confermati, getterebbero una luce sempre più sinistra su quanto avvenuto.